di Leo Turrini Com’è il bicchiere della Ferrari dopo la Turchia? Forse mezzo pieno. Da Maranello, da dove ha seguito in remoto il Gran Premio di Istanbul, Mattia Binotto fotografa così la situazione: "In me convivono sentimenti diversi. C’è un po’ di frustrazione, perché non siamo riusciti a salire sul podio e tutto sommato credo che invece meritassimo una simile soddisfazione. Al tempo stesso, siamo consapevoli di aver provato a vincere la corsa. Quando Leclerc si è ritrovato al comando, abbiamo sperato, di intesa con lui, che potesse arrivare fino in fondo senza essere costretto ad una sosta. Non è andata così, ma ci dovevamo provare, nella nostra posizione di classifica non fa poi tanta differenza un terzo o un quarto posto. Peccato, ma anche grazie alla prestazione di Sainz abbiamo ricevuto la conferma che la nuova versione del motore è competitiva. Ovviamente, non siamo ancora in grado di poter battere la Mercedes e la Red Bull, Ma ora sappiamo di essere davanti agli altri concorrenti. Infatti anche in questa gara abbiamo recuperato dei punti sulla McLaren. Continueremo a lavorare, ci sono cose sulle quali dobbiamo migliorare ancora, penso anche al guaio ai box che ha parzialmente compromesso la grande rimonta dello spagnolo". Deluso ma… Leclerc non sorrideva, dopo. E ci sta. "Ho dato tutto, sono stato anche al comando della corsa e per un po’ ho immaginato che non fosse impossibile coronare il sogno che inseguiamo ormai da due anni – ha spiegato il monegasco – Hanno deciso le gomme. Per un po’ le intermedie sembravano funzionare, al punto che ho sperato di potermi risparmiare una sosta. Poi invece sono stato costretto al cambio e dopo avevo meno aderenza. Mi dispiace, perché nemmeno sono salito sul podio. Credo che per il lavoro che insieme alla squadra abbiamo fatto sarebbe stato più ...
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