Giovedì 18 Aprile 2024

Corto muso Juve, Kean-gol per la Champions

Tre punti col minimo sforzo per i bianconeri, a -4 dal Milan per una notte. Del Piero in tribuna, i tifosi sognano

Corto muso Juve, Kean-gol per la Champions

Corto muso Juve, Kean-gol per la Champions

juventus

1

Verona

0

Primo tempo: 0-0

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cuadrado (st 21’ Kostic), Fagioli, Locatelli, Barrenechea (st 1’ Miretti), De Sciglio; Milik (st 15’ Di Maria), Kean (st 15’ Vlahovic). All. Allegri

VERONA (3-4-2-1): Montipò; Magnani, Dawidowicz, Ceccherini (st 22’ Cabal); Faraoni (st 36’ Terracciano), Tameze, Veloso (st 22’ Verdi), Depaoli (st 22’ Doig); Duda, Lasagna (st 33’ Ngonge); Gaich. All. Zaffaroni.

Arbitro: Marchetti

Rete: st 10’ Kean

Note: ammoniti Depaoli, Gaich, Kean

di Paolo Grilli

Basta Kean, bomber di scorta di una Juve che contro il Verona, da ex, sa sempre trovare il guizzo giusto. Aveva deciso lui all’andata, è successo anche ieri allo Stadium. Bianconeri sempre più su in classifica (virtualmente) all’inizio di un mese che sarà decisivo fuori e dentro il campo. Ma poi, per una sera, la vera zona Champions, tenendo conto del -15, è stata a soli quattro punti. E non può che dare ulteriore carica a una squadra condannata a un’altalena emozionale lunga una stagione.

Juve svagata e moscia nella prima frazione, Duda e Depaoli portano pure brividi con le loro occasioni fallite dopo altrettante scorribande scaligere. Il Verona pressa altissimo, non lascia ragionare una Signora che pensava forse di dover assaltare un undici arroccato dietro.

La prima azione degna di nota per i bianconeri arriva solo al 21’, con una combinazione in profondità che però non frutta nulla. E nemmeno si concretizza l’effetto Del Piero – la leggenda si siede in tribuna a metà tempo e tutto lo stadio lo acclama, si profila forse per lui un ruolo nel club? – perché la punizione di Danilo deviata da Depaoli viene fermata dalla traversa. Di fatto, la Juve non arriva a un tiro nello specchio nei primi quarantacinque minuti. Solo qualche lampo all’aroma di illusione, grazie anche alla generosità di Milik al ritorno, prima che Marchetti ordini l’intervallo qualche secondo prima dello scadere del 45esimo minuto.

Come prevedibile, gli scaligeri mollano il colpo dopo una frazione in apnea e arriva il gol di Moise. Originato, non a caso, da un’intuizione di Miretti entrato proprio dopo l’intervallo.

Poi Allegri butta dentro Vlahovic, Kostic e Di Maria, e non può che scattare un agile controllo del match. Fuochi d’artificio rimandati. Non che poi fossero attesi, in quella che era anche una prova generale in vista dell’andata di semifinale di Coppa Italia contro l’Inter, martedì, e della sfida di sabato all’Olimpico con la Lazio.

Un corto muso di ordinanza che vale la terza vittoria di fila in campionato, insomma, limitando i rischi alla prima parte del match, ma pure gli sprechi di energia. Giusto un brivido per il Fideo, colpito duro ma senza apparenti conseguenze. Ci sarà bisogno di lui per gettare il cuore oltre l’ostacolo anche in Euroleague. Ma anche di Vlahovic, ieri alla sesta gara di fila senza gol in campionato, mentre con la Serbia sa solo segnare.