Coppa delle Nazioni da urlo, gioia Belgio

Piazza di Siena, un’Italia rimaneggiata resta esclusa dalla seconda manche. Germania seconda dopo un appassionante barrage

Migration

di Paolo Manili

Italia esclusa dalla seconda manche, alla quale hanno avuto accesso le migliori 8 squadre su 12 al via. Il tutto nel concorso di casa e di fronte al pubblico che – Piazza di Siena è un parco pubblico – ha affollato i gradoni nonostante le "porte chiuse" e tutte le misure di distanziamento, grazie alla splendida giornata di sole. E’ un boccone parecchio amaro da mandare giù, benché la giornata storta sia arrivata per una formazione che in realtà non era quella pensata in un primo tempo per Piazza di Siena. Insomma ieri non si è trattato solo di una giornata storta, perché hanno giocato fattori oggettivi che certamente hanno limitato il potenziale della formazione messa in campo da Bartalucci (GaudianoChalou 8 pen, MartinengoElzas 12, PisaniChaclot 4, Marziani Lightning 8).

Primo: è da Barcellona 2019 che l’Italia non disputava (causa Covid, cancellazioni e quant’altro) una gara di questo livello. Quindi un po’ di ruggine c’è. E non contano le due Coppe delle Nazioni affrontate nella primavera 2021, Praga e Gorla, peraltro senza esiti apprezzabili. Entrambe erano Csi "tre stelle", ossia di minore caratura (absit iniuria verbis) e non cinque "stelle".

Secondo: un mese fa abbiamo perso due binomi importantissimi, di quelli che in una competizione a squadre di massimo livello, come qui a Piazza di Siena, possono fare la differenza: prima Paolo Paini e la femmina Ottava Meraviglia di Ca’ San Giorgio, infortunata, poi Lorenzo De Luca e Nouance Bleu, che dopo un rifiuto in gara a St. Tropez venti giorni fa, cavaliere e ct insieme hanno deciso di togliere dal team per non forzarla.

Insomma ieri è scesa in campo una formazione diversa da quella che Bartalucci e gli stessi cavalieri avevano in mente all’inizio. Per contro è anche vero che in questo sport si combatte contro gli ostacoli sul campo: non importa se ci sono in gara i fortissimi belgi, i sempre coriacei tedeschi, i talentuosi brasiliani e gli stilosi cugini francesi, oppure gli imprevedibili statunitensi con un team "olimpico". In questo sport per vincere bisogna fare 0 penalità – comunque meno degli avversari – indipendentemente da chi sono gli altri binomi in campo: più penalità si commettono e più si scende giù nella classifica. Insomma la sconfitta è nelle 20 penalità totalizzate già nel primo giro: troppe per avere chance a questi livelli.

La gara si è risolta tutta nella bravura, tenacia e determinazione di belgi e tedeschi, primi e secondi classificati, che dopo le due manches erano ex-aequo e che quindi hanno dovuto disputare un barrage per la vittoria. Gregory Wathelet (Nevados S) e Kendra Claricia Brinkop (Kastelle Memo) hanno ripetuto entrambi il netto ma Wathelet è stato più veloce: dunque vittoria al Belgio (0-4-0) davanti alla Germania (0-4-0). Terzi a parimerito Brasile e Francia (8 penalità entrambe nei due giri). A seguire 5° posto Usa (9 pen.), 6° Svezia (12), 7° repubblica Ceka (25) e 8° Messico (36). Fuori dal barrage al 9° posto l’Irlanda (12) 10° Giappone (20), 11esima Italia (20esima), 12esimo Egitto (24).