Contrordine Signora: i giovani per ricostruire

Juve, la disfatta di Champions ha sancito l’inadeguatezza di senatori e campioni sempre ko. Scossa con i classe 2003 Iling, Miretti e Soulè

Migration

di Paolo Grilli

Nella Lisbona di Fernando Pessoa, uno che si perdeva nelle proprie molteplici identità, la Juve finita con le ossa rotte in Champions ha per lo meno capito cosa non potrà più essere e quale squadra dovrà tentare di diventare. Sono stati i ragazzi del 2003 Iling, Miretti e Soulè – 57 anni in tre – a indicare la strada nell’abisso bianconero con la loro sfrontata energia. Assist, verticalizzazioni e pericoli assortiti nell’area del Benfica: il terzetto dei teenager, in venti minuti, ha quasi ribaltato una partita che sul 4-1 per i lusitani sembrava già catalogata nella cartella “disastri storici“. Quello di martedì in fondo lo è stato, ma forse non totalmente, proprio grazie all’ingresso della mini task force di giovani buttata nella mischia da Allegri quasi col sottotitolo “mossa della disperazione“.

I padroni di casa probabilmente avevano già tirato i remi in barca dopo un dominio quasi irridente, e certo bisognerebbe mettere alla prova i tre dal primo minuto e con ben altre presioni, ma quanto accaduto allo Stadio Da Luz non pare una coincidenza.

La Signora si è ritrovata a dover puntare su di loro nel finale viste le assenze per infortunio di Pogba, Di Maria, Paredes e Bremer (oltre a Chiesa) in una gara che ha visto poi affondare i senatori Bonucci e Cuadrado. Proprio la Juve che voleva far leva su campioni certificati per una rapida rinascita dopo la stagione degli zero titoli, si ritrova a dover ribaltare i propri piani percorrendo forzatamente la strada della... Juventus.

Tra meno di tre settimane, allo scoccare della pausa per il Mondiale, è prevista una prima, pesantissima tappa di riflessione alla Continassa dopo due mesi e mezzo che potrebbero aver compromesso la stagione. L’uscita ai gironi di Champions, che non accadeva da nove anni, da sola comporterà minori introiti per circa 25 milioni: un altro colpo alle casse fragili del club. Ma è soprattutto la componente tecnica a proccupare. Allegri, da qui al 13 novembre, non dovrà fallire le gare contro Inter e Lazio, fondamentali per cercare un posto nella prossima Champions. Ulteriori battute d’arresto potrebbero far ricredere la società sulla guida tecnica dopo che Agnelli ha confermato Max almeno fino a fine stagione. A gennaio, poi, potrebbero essere ceduti Alex Sandro, McKennie e Rabiot. Aria di rivoluzione, una rivoluzione obbligatga e a fari spenti.