Sabato 20 Aprile 2024

Conte, lo scudetto poi le risposte da Suning

Oggi il Verona per avvicinare il titolo. Antonio nervoso alla vigilia: "I problemi del club? Parlerò quando sarà ora". I dubbi sul futuro

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di Mattia Todisco

Non dite ad Antonio Conte che il traguardo è vicino. Mancano otto punti, salvo passi falsi di Milan, Atalanta o Juventus nelle prossime gare, per arrivare allo scudetto e poi capire cosa riserverà il futuro sia per Conte che per l’Inter. La conferenza stampa di ieri, alla vigilia della sfida contro il Verona, ha visto un reiterato tentativo del tecnico di rimandare i discorsi su quel che accadrà a titolo eventualmente conquistato. Tra scaramanzia e strategia comunicativa, Conte promette che risponderà ("Non mi sono mai nascosto", dice) a tutte le domande. Ma solo quando l’obiettivo sarà centrato. A parlare per il tecnico è il linguaggio del corpo, alcune risposte in cui si dice e non si dice, il dribbling davanti a determinati quesiti. "L’apporto del presidente in questi mesi? Non mi interessa entrare nell’argomento. Cosa farò se non ci sarà mercato? Coi se non si va da nessuna parte", e via discorrendo fino al momento della fine, con l’allenatore che si alza dalla sedia mentre ancora sta ringraziando i presenti per congedarsi.

Villa Bellini. È ovvio che servano delle risposte. L’ultimo confronto vero con la proprietà è stato quello di Villa Bellini del 25 agosto. Le parti hanno deciso di proseguire, ma al tecnico è stato fatto capire che non ci sarebbe stato spazio per un grande mercato e in effetti la campagna acquisti si è ridotta ai soli Vidal e Kolarov (Hakimi è stato preso a giugno). Il bis di quel vertice così atteso e seguito è vicino.

Le difficoltà. Il 7 ottobre Steven Zhang ha lasciato l’Italia e al momento non vi ha ancora fatto ritorno. Nel frattempo sono accadute tante cose. I nerazzurri sono usciti dall’Europa chiudendo al quarto posto il girone di Champions League (9 dicembre). Intanto si sono accumulati stipendi da corrispondere, quelli di novembre e dicembre, quindi ancora i primi tre dell’anno solare. In mezzo c’è stata una nuova finestra trasferimenti, a gennaio, in cui l’unico movimento importante è stata la cessione di Nainggolan in prestito al Cagliari. Nessun innesto, Conte se l’è dovuta giocare con gli stessi giocatori con cui è partito a settembre, certo non un gruppo di scarsa qualità ma in pratica è stata una sessione di totale immobilismo.

La conferma. Il 19 febbraio Jindong Zhang ha annunciato l’intenzione di Suning di concentrarsi sulle attività strategiche, discorso arrivato in Italia a pochi giorni da un derby cruciale (non il massimo a livello di tempistiche) e con lo spettro del fallimento in atto nel Jiangsu Suning, non iscritto al massimo campionato cinese dopo aver vinto il titolo nazionale. Per settimane, più che della cavalcata dell’Inter con un filotto irresistibile per le inseguitrici, si è parlato della possibile cessione delle quote a Bc Partners, con cui la trattativa non è poi andata a buon fine, della scadenza di marzo per le licenze Uefa, dell’assenza del presidente dall’Italia.

In dribbling. Conte ama le sfide, ma quando dice (vedi ieri) che quanto accaduto "è noto a tutti" fa un evidente riferimento alle difficoltà date sia dalla pandemia, certo non dipendenti dalla volontà di Suning, che dalla gestione societaria. Appena il presidente metterà piede in Italia, dopo le eventuali feste, ci sarà una richiesta di chiarezza necessaria per capire dove si vuole andare.