Conte: "I cambi? Hakimi e Lautaro stanchi"

"A una grande squadra serve la panchina". Marotta sulle difficoltà societarie: "E’ il momento di dimostrare attaccamento alla maglia"

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di Giulio Mola

Non bastano 25’ di super Inter nella ripresa dopo un primo tempo d’attesa per espugnare l’Olimpico. I nerazzurri gettano al vento un’altra ghiotta occasione e tornano a casa con tanti rimpianti. Dall’1-3 mancato da Vidal ai cambi non proprio convincenti di Conte, tutto ciò ha rimesso in partita la Roma proprio quando Lukaku e soci avrebbero dovuto chiudere il match. "Peccato che nel finale ci sia subentrata l’ansia da risultato", ammette il deluso Conte. La squadra è cresciuta solo dopo l’1-0, ma per l’allenatore "anche nel primo tempo si è visto qualcosa di buono. Eravamo riusciti a ribaltarla e nel finale abbiamo urlato per tenere la pressione alta, senza riuscirci". Sotto accusa anche le sostituzioni: "Vidal ha chiesto il cambio per infortunio - spiega il tecnico -. Lautaro aveva dato tantissimo anche perché gli chiedevo di abbassarsi accanto a Vidal in fase di non possesso. E pure Hakimi ha corso tanto e stava perdendo palloni importanti. E’ la terza partita in sette giorni, i cambi ci stanno. L’Inter deve avere una rosa importante per ambire a qualcosa di importante. Non vedo perché non pescare dalla panchina". A tal proposito Conte chiude il mercato: "Se vogliamo fare acquisti? Il verbo volere non esiste da agosto per noi. Sin dall’inizio la società mi ha comunicato la linea del club. Dimenticate il discorso mercato per l’Inter". Concetto ribadito anche dall’ad Marotta: "Non poter fare investimenti ci porta a considerare questo gruppo, quindi valutiamo attentamente quella che è la rosa attuale".Il dirigente poi ha provato a dribblare le voci degli ultimi giorni riguardanti i problemi di liquidità dell’azionista di maggioranza (con conseguente ritardo nel pagamento degli stipendi): "La proprietà è solida. Stiamo vivendo un momento di contrazione degli investimenti ma queste situazioni portano a valorizzare aspetti come l’amore per la maglia". In realtà per Suning diventa fondamentale ottenere in tempi brevi il rifinanziamento del maxi-debito obbligazionario da 375 milioni, in scadenza alla fine del 2022. Questo è un passaggio fondamentale per poter presentare una posizione economica tranquilla di fronte ai potenziali compratori. La trattativa con la BC Partners è avviata, e l’azienda di private equity sta svolgendo la ‘due diligence’ sui conti nerazzurri. Un passaggio preliminare che potrebbe richiedere alcune settimane. Di sicuro la proposta di rifinanziamento è stata accolta in modo piuttosto positivo dai fondi del settore perché si tratta di bond che garantiscono un buon ritorno, soprattutto in questa fase caratterizzata da cedole basse a causa della crisi provocata dalla pandemia.