Conte e l’Inter alla ricerca del sacro fuoco

Ultima vittoria il 26 settembre, poi tanti passi falsi e un Antonio "troppo" calmo. Oggi col Genoa per ripartire. C’è Bastoni: fuori Kolarov

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di Mattia Todisco

È stato un venerdì di buone notizie per l’Inter. Negativo Ashley Young, dopo dodici giorni. Lo stesso vale per Achraf Hakimi, di cui solo mercoledì pomeriggio era stata comunicata la positività al Covid-19, ma che al tampone del giorno successivo è risultato negativo. Un nuovo esame effettuato ieri darà responso oggi: in caso di seconda negatività potrà essere certificato il falso positivo e il marocchino tornerà a disposizione di Antonio Conte. Da escludere che giochi Genoa-Inter di oggi alle 18, perché da quattro giorni non si allena. Con una squadra lievemente modificata rispetto al pari di Champions con il Moenchengladbach (Bastoni per Kolarov, Brozovic per Eriksen) la missione di Conte sarà quella di guidare i suoi a un successo che manca da tre gare.

La versione calma del condottiero pugliese, che all’urlante figura che fu sembra oggi preferire un profilo più riflessivo, non ha dato gli effetti sperati. In campionato si viaggia a ritmi cauti, con già una sconfitta (nel derby) e un pareggio con una Lazio falcidiata dalle assenze. L’avventura europea è partita con gli stessi crismi: pari in extremis e due gol subiti, fanno dieci totali in cinque partite. Alle viste un futuro nel girone contro uno Shakhtar reduce dal sacco di Madrid e un Real ferito, ancor più pericoloso perché già in debito di punti. L’Inter, come il suo allenatore, deve ritrovare il sacro fuoco della ferocia agonistica. Invece della mazzata per un possibile nuovo focolaio, ieri è arrivato un doppio responso felice che deve essere spunto per riannodare i fili del discorso interrotto col passaggio da una stagione all’altra. La filosofia offensiva è rimasta la stessa, ma è stato proprio Conte ad ammettere ieri che a cambiare sono stati gli interpreti. Difficile trovare immediato equilibrio se a Godin, Bastoni, D’Ambrosio e Young si sostituiscono (come posizioni in campo) l’arretrato D’Ambrosio, Kolarov, Hakimi e Perisic, tutti più offensivi e in tre casi su quattro arrivati dal mercato. Per questo il recupero di Bastoni è importante, come per martedì in Champions lo sarà quello di Young. Conte ha chiarito che potranno mutare i nomi, ma non l’idea di base. Chi da fuori spinge per un passaggio alla difesa a quattro sarà probabilmente destinato ad arrendersi.