Mercoledì 24 Aprile 2024

Con o senza Ibra il Milan sa solo vincere

Kessie su rigore e Castillejo (gol appena entrato) piegano la Samp nonostante la sofferenza finale dopo la rete di Ekdal: resta il +5 sull’Inter

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di Luca Talotta

Quando in una stagione vinci una partita come quella di ieri sera, qualcosa vorrà pure dire. Perché al di là del successo ottenuto a Genova contro la Sampdoria, questo Milan ha dimostrato ancora una volta di essere una squadra intelligente, capace di sopperire a mancanze importanti come quelle di Kjaer, Bennacer e Ibrahimovic, vale a dire l’asse portante della formazione. Massimo risultato con il minimo sforzo, verrebbe da dire. Ma dietro quel 2-1 firmato da Kessie su rigore e da Castillejo al suo primo pallone toccato appena entrato dalla panchina, c’è molto di più. C’è una squadra con un portiere che si è dimostrato ancora una volta vero fenomeno, capace di esaltarsi nell’unico impegno di giornata e dopo appena 8’ di gioco (un Donnarumma davvero clamoroso su Tonelli) ma anche un collettivo capace di soffrire, anche di fronte ad una squadra chiusa come la Sampdoria. E di andare a segno per la trentesima partita consecutiva in Serie A, un record ribadito e suggellato da un altro primato, quello delle 12 gare consecutive con almeno due reti siglate. Non tutte rose e fiori per Pioli; perché la sua squadra ha subito il nono gol in campionato e il settimo da calcio piazzato (solo Mertens a Napoli e Lukaku nel derby hanno segnato ai rossoneri su azione), ha visto un Brahim Diaz ribadire il suo periodo di involuzione e un Hauge invece adrenalinico al punto giusto. Ha compreso che senza Bennacer la squadra perde qualcosa in costruzione ma ne guadagna in copertura con Tonali, che cresce di partita in partita. E prosegue la sua corsa in cima alla classifica, con cinque punti di vantaggio sulla seconda, l’Inter di Antonio Conte, e già sette sulla quinta, ad oggi il Sassuolo.

Perché a sentire la dirigenza rossonera l’obiettivo di questa squadra è entrare nelle prime quattro della classifica finale e qualificarsi per la prossima edizione della Champions League, non di certo pensare ad oggi allo scudetto. Sarà, ma il Milan per ora non sbaglia un colpo. Doveva battere la Sampdoria e l’ha fatto, prima di tre partite (le altre saranno contro Parma e Genoa) che serviranno per mettere fieno in cascina e sfidare sul finire dell’anno Sassuolo e Lazio, due veri big match che potranno dare un ulteriore quadro su quelle che sono le possibilità di questo Milan. Che intanto pensa e studia anche per il futuro. Perché tra Calhanoglu, Donnarumma, Romagnoli e Ibrahimovic, sono davvero tanti i giocatori che dovranno sedersi al tavolo della scrivania e discutere del proprio futuro.

Sullo svedese il direttore sportivo Frederic Massara ha fatto capire che la decisione sarà prevalentemente sua: "Non abbiamo ancora cominciato a parlare di rinnovo con Ibra - le sue parole - dipenderà molto dal suo stato d’animo, dalla sua voglia. Ha dimostrato di volere fortemente il Milan e lo fa con grandissimo trasporto, ma anche il club gli sta dando molto, credo che gli abbia fatto ritrovare una voglia di essere ancora ai massimi livelli".