Con i sospetti perdiamo tutti

Leo

Turrini

Ma non voglio essere frainteso. Nella mia carriera di cronista ne ho viste tante, anzi, troppe. La mano sul fuoco non la metto per nessuno. Mai. E su una cosa hanno ragione i nemici di Marcellino pane e vino (come dell’ostacolista norvegese, immagino...): l’atletica, come il ciclismo, ha una storia brutta, che non scoraggia i cattivi pensieri.

Come se ne esce, allora? Con un dogma della nostra Costituzione: la presunzione di innocenza. Sperando nella buona fede del Sistema. Perché I controlli, in teoria, ci sono. Non si contano le squalifiche e le medaglie restituite. Per condannare ci vogliono le prove. La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità, è khomeinismo. L’ha detto Giovanni Falcone, per cose ben più serie di un record di Warholm e di un oro di Jacobs.