Italo Cucci
Lo Stadio Mapei (ex Giglio) di Reggio Emilia, che fu il più tecnologico del Paese, oggi il più ospitale, si arricchisce di un altro evento, anzi due: la finale di Coppa Italia Atalanta-Juventus, prevista per il 19 maggio, e la prima apertura al pubblico, calcolato in 4300 presenze, il 20% della capienza. Quando il mitico Ceferin impose al Governo italiano di garantire l’apertura dello Stadio Olimpico a ventimila appassionati in occasione degli Europei - minacciando di trasferire le partite altrove, come da sportivissima richiesta degli inglesi - molti si lamentarono: ecco il calcio privilegiato con il campionato mai sospeso e addirittura il pubblico sugli spalti alla faccia di teatri, cinema, chiese, palestre e discoteche serrate, è ingiusto! Pensai, allora, mentre Draghi diceva sí all’Uefa, quanto in realtà si dovesse ringraziare il gioco del pallone che si faceva protagonistacavia della prima apertura importante potendo contare sulle caratteristiche delle sue arene: aperte, spaziosissime per consentire la massima distanza fra spettatori, dotate di strumenti - i tornelli - capaci di intercettare i tifosi ( già “tamponati” in occasione dell’acquisto dei biglietti prenotati) e controllarne i titoli d’accesso.
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