"Clinica mobile chiusa? Comandano i soldi"

Il dottor Costa e la sua creatura, che passa in mani spagnole: "Sospetto che logiche commerciali abbiano prevalso sul sentimento"

Claudio Costa con Valentino Rossi

Claudio Costa con Valentino Rossi

"Per me è un dispiacere. Anzi, un dolore. Mi limito ad osservare che nel mondo moderno sempre più spesso gli interessi economici prevalgono sui valori del cuore…"

Claudio Costa non è soltanto un dottore. È un poeta al servizio della medicina. Fu lui, armato di bisturi e passione, a creare nel remoto 1977 la Clinica Mobile, una struttura ospedaliera itinerante al servizio dei protagonisti del motomondiale. Adesso gli spagnoli di Dorna, la società che gestisce il carosello iridato delle due ruote, hanno deciso: stop, basta, adios, il servizio, chiamiamolo così, d’ora in poi sarà gestito da sanitari iberici.

"Sinceramente non condivido – sussurra l’ottantunenne dottor Costa –. Nel 2014 passai le consegne ai miei discepoli, se posso permettermi di chiamarli così. Professionisti bravissimi, guidati dal collega Michele Zasa…"

Perché la Dorna non li vuole più?

"Non lo so. Da fuori, ho il sospetto che logiche commerciali abbiano prevalso sull’epica, sul mito, sul sentimento".

Magari pure sulla riconoscenza.

"Ah, a me basta la gratitudine che decine e decine di centauri mi hanno sempre dimostrato. Io ho sempre lavorato, non da solo, per tutelare la salute dei piloti, per difenderne il sogno di essere protagonisti in gara".

In decenni di assistenza e di interventi di emergenza, c’è un personaggio che ha un posto speciale nel cuore dell’inventore della Clinica Mobile?

"Nella mia memoria ci sono tutti, non ho dimenticato nessuno. Ma ammetto che Mick Doohan, il re australiano della 500, ha lasciato una traccia indelebile".

Come mai? Perché lui?

"Dicevano non si sarebbe mai ripreso dalle conseguenze di un incidente terribile. Dicevano che non avrebbe potuto avere una vita normale. Mick mi venne a cercare, si fidò dei miei metodi, tornò a correre e a vincere. La sua storia di campione e di uomo è il mio orgoglio".

Dottor Costa, permette una domanda scomoda?

"Prego".

Ma come si fa a sostituire la Clinica Mobile con medici spagnoli, visto come hanno gestito i guai fisici di Marc Marquez?!?…

"Più che una domanda questa è una provocazione, ma non mi sottraggo. Per le informazioni in mio possesso, io l’asso della Honda l’avrei curato in modo diverso. Ma è una opinione di un esterno, eh".

Magari Marquez con Costa accanto sarebbe guarito prima.

"Non posso essere io a dirlo".

Ma chi conosce la storia della Clinica Mobile può pensarlo.