Giovedì 18 Aprile 2024

Ciclone Bassino, il trionfo-bis è subito storia

Doppietta in 24 ore a Kranjska Gora e quarto gigante vinto su cinque disputati, come solo Compagnoni e Karbon: Marta terza nella generale

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di Gianmario Bonzi

Non la prendono più. Parafrasando Sandro Pertini a Madrid ‘82, Marta Bassino resta una donna sola al comando. Per ora solo in gigante, in futuro chissà. Nessun traguardo le sarà precluso. E’ una Mozart sugli sci. Dotata di grazia, leggerezza, determinazione, talento, testa. L’ascesa della cuneese nel gotha dello sci mondiale non è una sorpresa, è solamente il frutto di una crescita graduale, passo dopo passo, di una campionessa predestinata (già oro iridato juniores a Jasna 2014), che ha però dimostrato di saper aggiungere la forza mentale (decisiva) a un bagaglio tecnico eccelso, già noto.

Marta Bassino sbanca dunque Kranjska Gora, domando la Podkoren III due volte in due giorni, come nemmeno Alberto Tomba era riuscito a fare. Ma non è nemmeno il bis in gigante a impressionare, no. E’ il modo a dare forse la giusta misura del dominio "bassiniano". Ottanta centesimi a Tessa Worley sabato, col secondo tempo di manche a 0”05 dalla bi-iridata francese; sessantasei su Michelle Gisin ieri, con il best time nella discesa decisiva. Come dire, ha acceso l’autobus portando tutte a scuola, sul ghiaccio, sui dossi, sul ripido. Ovunque. La cuneese è passata leggera dove tutte perdevano quota, sui muri, e ha saputo mantenere alta la velocità sui dossi del piano centrale. Chapeau! Per lei fanno quattro successi nei primi cinque giganti stagionali (come le sole Denise Karbon e Deborah Compagnoni, per l’Italia, in passato), cinque in assoluto, due sulla stessa pista nell’arco di 24 ore, impresa riuscita in gigante solo a Debby, a Zwiesel, il 17 e 18 gennaio 1997.

Così Marta: "Sto vivendo delle emozioni indescrivibili, non riesco a trattenere le lacrime. E’ come se non capissi cosa mi stia accadendo. Nella seconda ho tirato fuori tutte le energie che mi erano rimaste e quando ho visto la luce verde vicino al mio nome e la Shiffrin che perdeva costantemente tempo nei miei confronti, l’emozione è scoppiata. Vivo il momento più bello della mia carriera e me lo godo, non sto pensando troppo al futuro, penso giorno dopo giorno e gara dopo gara, cercando di raccogliere a ogni appuntamento il massimo. E poi alla fine faremo i conti".

La fantastica doppietta di Bassino in Slovenia permette all’Italia femminile di toccare quota 98 successi in Coppa del Mondo. In passato, inoltre, non era mai capitato che la squadra femminile di sci alpino ottenesse la bellezza di sei vittorie dopo 16 gare in calendario. Il totale dei podi ammonta, invece, a 11 come, a parità di gare disputate, avvenuto solamente nella scorsa stagione e nel lontano 1996-1997.

Le deluse di ieri sono senza dubbio due: Shiffrin, in testa alla prima manche e poi solo sesta; e la slovacca Petra Vlhova, decima, che si vede avvicinare nella classifica generale di Coppa del Mondo da Gisin (ora è a 60 lunghezze), mentre Bassino è terza a 152 punti, davanti all’americana. Miglior risultato in gigante degli ultimi quattro anni per Lara Gut (4ª).

Le altre azzurre: settima un’ottima Goggia; fuori Brignone, che continua a sdraiarsi nelle curve verso sinistra e che ieri non ha avuto la minima possibilità di recuperare, mentre viaggiava a ritmi da podio. Deve scacciare i suoi demoni dalla testa. Al trentesimo tentativo tra slalom e gigante arrivano invece i primi punti in Coppa del Mondo per Roberta Midali, 26enne bergamasca di Branzi, alla fine 23ª, davanti a Elena Curtoni e Roberta Melesi. Cinque italiane a punti, buon bottino. Il Circo Rosa si trasferisce ora in Svizzera, a Crans-Montana, per una tre giorni di gare veloci composta da due discese e un superG da venerdì a domenica. Non farti prendere, Marta.