Murcia, 2 settembre 2010 - La salita de la Cresta del Gallo lascia il segno sulle gambe dei velocisti puri e così la sesta tappa della Vuelta finisce nelle mani di Thor Hushovd.
 

Il campione di Norvegia beffa tutti in volata, precedendo Daniele Bennati e lo sloveno Grega Bole. La tappa prevedeva una sola asperità sul finale che è risultata comunque decisiva per il segno lasciato su Cavendish e gli altri, favorendo invece un velocista non purissimo come il corridore norvegese della Cervelo.
 

La gara è stata caratterizzata dalla fuga di tre ciclisti fin dai primi chilometri della corsa: Marcus Eichler (Team Milram), Freddy Bichot (Bbox Bouygues Telecom) e Juan Estrada (Andalucia-Cajasur). Nessuno dei tre è un uomo di classifica e così il gruppo lascia fare staccandosi fino a otto minuti ma quando mancano sessanta chilometri a Murcia il vantaggio è dimezzato.
 

La tappa è di quelle per velocisti, quindi scorre via senza sussulti. Il vantaggio dei fuggitivi inizia a scendere sui 3’25”. Che la fuga dei tre sia destinata a sfumare lo si capisce quando il margine con il gruppo si riduce a 1’25” e mancano ancora 23 chilometri al traguardo. Quando inizia l’Alte de la Cresta del Gallo (2^ categoria) il gruppo riacciuffa Eichler ed Estrada, mentre Bichot resta da solo davanti ma allo scollinamento deve arrendersi anche lui sotto l’azione del Team Katusha.
 

Ad approfittare della discesa è Filippo Pozzato, che guadagna una manciata di secondi, ma il suo attacco viene subito rintuzzato da Gilbert in persona. Ci prova anche Fofonov, ma viene ripreso a 7 chilometri dall’arrivo. A questo punto diventa chiaro che la tappa si risolverà in volata e a poco valgono gli scatti effettuati lungo gli ultimi tre chilometri. Negli ultimi metri Bennati prova a sorprendere tutti ma il suo scatto arriva troppo in anticipo, Hushovd lo segue a ruota e piazza la zampata vincente.
 

Domani si replica con la settima tappa, da Murcia a Orihuela, di 187,1 km. Frazione fotocopia a quella di oggi: 118 chilometri quasi del tutto pianeggianti, poi i 500 metri dell’Alto de Hondon (3^ categoria). Sarà il punto in cui provare una fuga che dovrà durare per una sessantina di chilometri prima di poter vedere il traguardo.