Martedì 16 Aprile 2024

Choc Messi, da dieci c’è solo l’Arabia Saudita

Sconfitta clamorosa della grande favorita. Ma il mondiale è lungo: nel ’90 l’Albiceleste ko all’esordio col Camerun arrivò in finale

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La gioia dei tifosi dei «Figli del deserto» per la vittoria: oggi in Arabia Saudita è festa nazionale

di Paolo Franci

Doveva essere il Mondiale del Diez, del numero dieci più numero dieci al mondo. E in qualche modo lo è stato perché non vi è dubbio e magari solo per un altro quarto d’ora per dirla alla Andy Warhol, che il numero dieci più numero dieci al mondo è Salem Al-Dawsari, talentuoso eroe saudita che ha segnato quel gol impossibile all’Albiceleste, rubando scena e paradiso a Messi. E non solo. Perché a pensarci bene il motto che accompagna Leo da una vita - “Impossible is nothing”, niente è impossibile - è come la scarpetta di Cenerentola e quest’ultima ha la maglia verde e il ’Diez’ sulle spalle. E chissà quante ne sfileranno oggi per le vie del regno saudita di maglie numero 10, in un verde fiume di entusiasmo. Se batti l’Argentina di Messi e non sei il Brasile è giusto festeggiare. Anzi, di più, perché Il re saudita Salman ben Abdelaziz ha proclamato una giornata di festa nazionale oggi, per celebrare la "storica vittoria".

E Leo? "Un colpo durissimo, che ci ha devastati; ma la nostra gente deve fidarsi di noi". E ora, per inseguire l’ossessione di una vita e cioè fare quel che ha fatto Diego – vincere un Mondiale – passa per una sfida tosta il 26 novembre contro il Messico. Magari ricordando che prima dell’incubo saudita, l’Albiceleste aveva infilato 36 partite senza sconfitte. E in ogni caso, chi ha fatto flop all’esordio o giù di lì, finendo nel gorgo delle polemiche e delle scudisciate mediatiche, a volte ha finito per vincere il mondiale. O sfiorarlo. E’ capitato proprio agli argentini di aver vissuto una storiaccia così. Stessa maglia verde, ma incubo anche peggiore, come lo è stato quella volta contro il Camerun a Italia 90, quando François Omam-Biyik la mise alle spalle di Nery Pumpido nel match d’esordio. Quel Camerun fece gol quando era in dieci e la chiuse in nove. L’Argentina finì ko ma alla fine giocò una finale, persa poi con la Germania, che doveva essere nostra, ricorderete no? Il Camerun scrisse una pagina da leggenda più profonda di questa, perché oggi il calcio è cambiato, il pallone africano non è quello di 30 anni fa. A proposito di Camerun: come non ricordare Spagna 82 contro l’Italia? Un pareggione 1-1 che consentì all’Italia di passare dopo pareggi con Polonia e Perù. Ecco, di cosa fu poi capace quell’Italia lì ce lo ricordiamo bene.

Eppoi, storie fantastiche come quella della ’Danish Dnamite’, la Danimarca del ’92, ripescata per l’esclusione della Jugoslavia all’Europeo e alla fine campione continentale. Eppoi ci sono i campioni in carica crollati di schianto. Come la Francia del 2002, che uscirà senza segnare un gol messa sotto anche dal Senegal con gol di Papa Bouba Diop, che diverrà eroe nazionale. E noi in Sudafrica dopo il trionfo del 2006 sbattuti fuori da Slovacchia, Paraguay e Nuova Zelanda. Fino alla Spagna: due Europei e un Mondiale vinti di fila dal 2008 al 2012. Nel 2014 in Brasile ne prende 5 contro l’Olanda, poi perde con il Cile e diventa la prima squadra campione della storia del Mondiale a finire fuori dopo due partite.