Martedì 23 Aprile 2024

Cheddira e Musah portano l’Italia in Qatar

Il primo gioca nel Bari, è nato a Loreto ed è stato convocato dal Marocco, il secondo è cresciuto a Conegliano e sarà titolare per gli Usa

Migration

di Enrico

Salvadori

Noi non ci saremo, ma loro sì. Sarà un pezzo di Italia in Qatar, consolazione magrissima ma ce ne dobbiamo fare una ragione. Loro sono Yunus Musah e Walid Cheddira. Il primo è un centrocampista di grande qualità che sarà titolare inamovibile degli Stati Uniti, il secondo è un esterno offensivo del Marocco. Musah ha vissuto i primi nove anni della sua vita a Castelfranco Veneto e adesso gioca titolare nel Valencia, Cheddira è nato anagraficamente e calcisticamente a Loreto, nelle Marche, ed ora fa gol a grappoli nel Bari che con lui sogna il ritorno in serie A.

Due bellissime storie di un calcio ormai multietnico e globale e due ulteriori motivi di rammarico. Perché entrambi, che hanno anche il passaporto italiano, potevano scegliere di giocare per l’Italia e non lo hanno fatto. Yunus Musah nasce a New York nel 2002, mai i suoi genitori ghanesi si trasferiscono presto a Castelfranco Veneto. Il talentuoso bimbo inizia la trafila nelle giovanili del Giorgione, società che ha frequentato anche i palcoscenici della serie C. "Tesserammo Musah come tanti bambini del territorio dopo un camp – spiega il presidente del Giorgione Antonello Orfeo – e vedemmo che era dotato di tecnica e resistenza fuori dal comune. Un moto perpetuo".

Il piccolo a neanche dieci anni si trasferisce ancora con la famiglia. Questa volta a Londra dove lo notano gli scout dell’Arsenal. Con i Gunners fa tutta la trafila fino alle soglie della prima squadra. Ma il 2019 è l’anno di un’altra scelta di vita per lui che ha quattro passaporti: statunitense, inglese, ghanese e italiano. Approda al Valencia con il tecnico Javi Garcia che, nella stagione 20-21, lo lancia in prima squadra. La scorsa estate entra anche nel mirino della Fiorentina, ma lui si vede solo con la maglia del Valencia dove oltre a interpretare lo spartito del centrocampista classico si esprime bene anche come esterno offensivo. Per la gioia del tecnico Gennaro Gattuso che crede molto nelle sue potenzialità. "Venti club – dice Rino – si sono informati su di lui chiamandomi".

I dirigenti degli Stati Uniti lo hanno convinto a scegliere la maglia Usa e l’opportunità di giocare il Mondiale è stata decisiva anche perché il tecnico Gregg Berhalter lo considera inamovibile.

La favola bella di Walid Cheddira è meno internazionale ma non per questo meno carica di suggestioni. Nasce a Loreto 24 anni fa e la passione per il calcio è sfrenata. Esordisce a 17 anni nella prima squadra del centro marchigiano in Eccellenza, dove in due stagioni segna 9 gol. Il salto in serie D sempre nelle Marche alla Sangiustese, squadra nella quale il ragazzo faceva sempre gol. Le venti segnature realizzate in due stagioni in serie D solleticano l’interesse del Parma e i ducali non si fanno sfuggire questo attaccante (contratto di 5 anni) che abbina il fisico alla velocità e che può fare sia la prima che la seconda punta. In realtà col Parma Walid, almeno fino a non ora, non ha mai giocato. Prima i prestiti ad Arezzo e a Lecco in serie C dove poi si consacra prima con il Mantova (9 reti pesanti in 39 gare) e soprattutto con il Bari come artefice del ritorno in cadetteria dei galletti. E Walid in serie B va ancora meglio: è l’attuale re dei bomber con 9 gol in 12 presenze. Qualche settimana fa l’esordio con la maglia del Marocco nelle amichevoli con Cile e Paraguay, poi il sogno che si avvera. Il ct Hoalid Regragui lo inserisce nei 26 per il Qatar. Walid prenota già una maglia da titolare al debutto il 23 novembre con i vice campioni del mondo della Croazia.

Intanto "Walo" come viene soprannominata incassa il commento entusiasta del papà Aziz. "Siamo felici, un premio per lui frutto di sacrificio, serietà e grande impegno". In casa Cheddira alla notizia della convocazione arrivata via Tv c’è stata una festa incredibile. Baci, abbracci, la bandiera rossoverde con la stella sventolata per un traguardo storico. Con "Walo" che nel suo profilo Instagram ha scritto "Un sogno, un onore, una gioia immensa" Ora la palla passa a Yunus e Walid. Hanno la grande occasione di una ribalta planetaria che fa da contraltare al nostro rimpianto altrettanto gigantesco.

Cresciuto dalla convinzione che questi due ragazzi, simbolo di un Paese multietnico, potevano vestire l’azzurro.