Mercoledì 24 Aprile 2024

Che Milan, Sassuolo fuori in 6 secondi

Leao, gol storico dopo 6’’ e 76 centesimi: bis di Saelemaekers. Il Diavolo torna a vincere e resta primo a +1

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di Stefano Fogliani

Continua a vincere il Milan, anche senza Zlatan Ibrahimovic. E continua a convincere, autorevole e autoritario, violando ancora il Mapei Stadium. Dove non perde dal 2016, e dove lo aspettava un Sassuolo che alla gara di ieri chiedeva punti per restare nel gruppo dei migliori. Rimangono al palo, invece, i neroverdi dell’ex rossonero Roberto De Zerbi, mentre l’altro ex, ovvero Stefano Pioli, che allenò il Sassuolo in B una decina di anni orsono, fa valere la sua legge, imposta fin qua praticamente a tutti gli avversari, complice da un lato l’imbattibilità, dall’altro le almeno due reti segnate, cui i rossoneri non sono mai venuti meno nelle ultime 15 gare. E’ vero che si avvantaggia del gol più veloce della serie A, con Leao che spezza l’equilibrio dopo 6’’ e 76 centesimi di gioco ("l’avevamo provato in allenamento", dice il portoghese), il tecnico rossonero, ma più in generale passa da padrone, e indenne, dall’ennesimo crocevia offertogli dal calendario, e tiene a distanza l’Inter, confermando grande solidità in un impianto di gioco che ‘maschera’ con la qualità l’inesperienza di una squadra parecchio giovane ieri (22 anni e 313 giorni) ma che sbanda solo nel finale, a risultato (quasi) acquisito.

Troppo forte, il Milan di oggi, almeno per il Sassuolo, cui pure Berardi, al 40’ s.t., regala l’illusione di poter riacciuffare i rossoneri, che si erano tuttavia già messi fuori portata nel primo tempo. Più fisico e quadrato, meglio organizzato, più efficace nell’interpretare i momenti chiave del match, il Milan, e vale poco sottolineare come la rete al pronti via gli consegni da subito posizione di vantaggio in tutti i sensi. Mica a quella si fermano, gli uomini di Pioli, che vanno oltre assenze pesanti – Ibra, Kjaer, Rebic e Bennacer – facendo quadrare quei conti che in casa neroverde, invece, non tornano. De Zerbi sceglie infatti undici di lotta e di governo, con Bourabia e Lopez inseriti nella mediana orfana di Locatelli e Defrel al centro dell’attacco e cerca di sorprendere a sinistra, con Djuricic e Traore che si alternano nel ruolo di esterni lasciando in panchina Boga, ma il Milan fa saltare subito i piani neroverdi. Gioca a memoria, la capolista, e fa valere qualità e velocità che gli permettono di dominare in lungo e in largo. Senza che il Sassuolo – i cui demeriti cominciano dove finiscono i meriti del Milan – trovi possibilità di replica, infatti, il Milan raddoppierebbe al 9’, ma il Var ’spegne’ l’esultanza di Çalhanoglu, e quello che l’occhio elettronico gli toglie se lo riprende al 26’. E’ una percussione di Hernandez a miracolare Saelemaekers, che dai sedici metri non sbaglia.

E il Sassuolo? Dà segno di sé con Berardi, Traore e Djuricic che non screziano quella superiorità che il Milan esprime anche nella ripresa. Quando De Zerbi inserisce Caputo e Boga, senza che i rossoneri, tuttavia, ci facciano troppo caso. Gestendo con attenzione, e senza chiudersi, un doppio vantaggio che resiste anche ad un Sassuolo più intraprendente di quello del primo tempo, ma sempre troppo lontano dalla porta di Donnarumma, in evidenza solo su Bourabia quando i minuti di gioco sono già 75 e beffato da Berardi al 44’ s.t.. E allergico, evidentemente, alle milanesi: aveva infatti perso la prima, e unica gara fin qua, contro l’Inter, la squadra di De Zerbi, per 3-0, a fine novembre. Il Milan consegna agli emiliani il secondo stop stagionale e, dopo due pareggi, ritrova quella vittoria che lo conferma davanti a tutti.