Sabato 20 Aprile 2024

Ceccon senza confini: "Tutto per Parigi"

Dopo l’oro nei 50 farfalla ha le idee chiare: "Voglio vincere i 100 dorso, in futuro potrei rifare anche i misti. Che bello il pubblico"

di Gianmario Bonzi

Potrebbe diventare il primo nuotatore italiano della storia a conquistare almeno una medaglia in tre stili diversi nella stessa manifestazione, crawl, farfalla e dorso. Il bello di Thomas Ceccon da Schio, Vicenza, classe 2001, ieri oro anche con la staffetta 4x100 stile, è che contemporaneamente può essere considerato un anti-divo (non gli interessa più di tanto la popolarità) e un divo (inevitabilmente la vive sulla sua pelle, vincendo e timbrando record del mondo).

Il capitano Gregorio Paltrinieri (ma i gradi li la ha lasciati a Scozzoli, qua a Roma), proprio ieri, lo ha incoronato: "Thomas mi colpisce particolarmente tra tutti i miei compagni di squadra. E’ un talento pazzesco, eclettico, acquatico. E ha messo in riga tutto questo talento lavorando sodo".

Thomas, vincere una medaglia in casa quanto vale?

"Tanto. Non so paragonarla a un primato del mondo, ma avere il pubblico tutto per te è una sensazione nuova e molto bella. Il boato che senti quando entri in acqua per fare una finale o dopo una vittoria è assordante, senza dimenticare che cantare l’Inno di Mameli con una piscina intera pronta a farlo assieme a te resta unico. Da questo punto di vista, l’oro vinto a Roma non è paragonabile a quello conquistato a Budapest".

Si aspettava il titolo europeo a farfalla?

"Sapevo che ero tra coloro in grado di giocarsi un metallo, anche pregiato. A dire la verità volevo proprio vincerli, i 50, ma allo stesso tempo ero conscio del fatto che Grousset, Ribeiro e Korstanje erano molto forti. Era comunque un’opportunità importante e per fortuna sono riuscito a sfruttarla grazie a una gara non perfetta, ma quasi, con i particolari a posto. Per fortuna o sfortuna, mi sono anche peggiorato come tempo, ma a questo giro mi è andata veramente bene".

Che aspettative ha per 100 e 50 dorso?

"Spero di vincere i primi. Ma non sarà semplice, perché so che alcuni dei miei avversari stanno molto bene, come il francese Ndoye Brouard, oro sui 200 dorso dopo aver ripetuto da solo la semifinale per problemi al device; e poi ancora il polacco Masiuk, anche lui al top, penso possa darmi parecchio fastidio. Ci sarà una bella e sana competizione, punto comunque a vincere per confermarmi dopo il Mondiale e difendere il record del mondo. Sui 50 dorso l’obiettivo è una medaglia".

Nella frazione della 4x100 mista mixed ha nuotato un tempo da 1’52“ alto, abbastanza distante dal suo record del mondo. Può influire sul crono anche il fatto di nuotare all’aperto, senza il riferimento del tetto, per chi è specialista del dorso?

"Un po’ sì, può influire di sicuro. In realtà io sono comunque abituato ad allenarmi in vasca lunga e anche all’aperto. Quindi per me va bene così. E’ vero, ho nuotato 1’52“8 in staffetta, penso di valere meno, magari non ancora un tempo da record del mondo nella gara singola, anche se in realtà vi dico... mai dire mai, visto quanto accaduto a Budapest. Non penso però di poterlo rifare, perché lo stato di forma è quello che è. Io ho sempre ripetuto che l’obiettivo principale di questa stagione era il Mondiale, ho fatto tutto quello che dovevo fare, cioè tanto lavoro. Quello che verrà in più qui a Roma sarà ben accetto. In ogni caso so di valere meno di quel crono realizzato in staffetta".

Tornerà a nuotare i misti in futuro?

"Questa è una domanda che mi fanno spesso. Sicuramente li riprenderò da settembre per la vasca corta. Ho stile, delfino e dorso molto buoni, devo sistemare la rana dove comunque mi difendo, ma il problema è metterli assieme tutti e quattro contemporaneamente. Al momento non è possibile, ma per il futuro non escludo nulla, anche in vasca lunga".

Ci pensa a Parigi 2024?

"Ci pensavo già a Tokyo! Dopo il quarto posto mi sono detto: ok, ma io in Francia fra tre anni andrò per vincere una medaglia. Il pensiero di Parigi 2024, ma anche di Los Angeles 2028, è sempre con me".