Giovedì 18 Aprile 2024

Casemiro fa il fenomeno, il Brasile agli ottavi

Il centrocampista del Real segna un golazo sotto gli occhi di Ronaldo. Battuta la Svizzera, che ha rischiato di fare ancora la guastafeste

Leo Turrini

E allora forse sì, forse il Mondiale nel deserto ha trovato il suo centro di gravità permanente. Inteso come alternativa dipinta di verde oro alla Francia detentrice del titolo.

Meglio essere schietti da subito: il Brasile che ieri ha battuto la Svizzera tutto è stato fuorché entusiasmante. Non ha mai seriamente rischiato di perdere la partita, la squadra di Tite. Ma è mancata quella luminosità, talvolta accecante!, che tanto era piaciuta contro la Serbia.

Colpa, qui si presume, della assenza di O’Ney. Perché, abbiate pazienza, vanno bene tutte le filosofiche elucubrazioni su metodi e schemi, vanno bene i predicozzi di allenatori trasformati in guru, ma alla fine della fiera il talento è come il manzoniano coraggio, chi non ce l’ha non se lo può dare. E avrebbe chiosato Giulio Andreotti, noto patito di pallone: Neymar logora chi non ce l’ha e ieri appunto Tite non ce l’aveva.

Dopo di che, alla faticosa esibizione della Selecao ha certo contribuito anche la rigorosa organizzazione degli elvetici. Purtroppo noi italiani lo abbiamo imparato sulla pelle nostra: la Svizzera è bravissima a non lasciar giocare l’avversario. Satura gli spazi, non si sbilancia mai, parte dalla saggia consapevolezza di essere inferiore. Risultato: se non stai attento (chiedere a Roberto Mancini per informazioni), beh, finisci malinconicamente incartato.

Così, quando al 90’ più recupero mancavano meno di dieci minuti la sfida era inchiodata su uno 0-0 pallido e malmostoso. Il Var aveva tolto a Vinicius un gol molto bello e gli inventori del cucù pregustavano ormai il risultato salvifico. Solo che.

Solo che il Brasile è la terra di “O jogo bonito” e in quella terra meravigliosamente immensa crescono tutti con un pallone tra i piedi. In tanti magari non hanno le scarpe, ma la palla sì. E se ne appropriano, la sequestrano, la custodiscono come una reliquia.

In breve. Anche un centrocampista brasiliano ha i piedi d’oro, da artista. Figuriamoci Casemiro, che per anni al Real Madrid insieme al croato Modric e al tedesco Kroos ha formato il reparto più forte del pianeta.

Casemiro ha segnato un “golazo” da fuoriclasse e a quel punto l’arcigna Svizzera ha visto sgretolarsi il suo castello blindato. Dovrà giocarsi la qualificazione contro i serbi: facile prevedere che voleranno botte da orbi.

Il Brasile invece è già agli ottavi. Tite, che lascerà la Selecao a fine torneo a prescindere dall’esito della corsa alla Coppa, avrà un po’ di tempo per tentare il recupero di O’Ney.

Perché vanno bene i disegnini alla lavagna, i raddoppi e bla bla bla. Ma non siamo tutti uguali, nella vita.

E nemmeno su un campo di calcio.