"Caro Leonardo, nulla ti toglierà il sorriso"

Rottura del tendine d’Achille per Spinazzola. La moglie lo rincuora: "Dopo la tempesta c’è sempre il sole, tornerai più forte di prima"

di Daniele Cervino

Il piccolo Mattia è davanti alla televisione, come quasi tutta Italia. Indossa la maglia Azzurra, indica con il dito suo papà Leonardo Spinazzola, pronto a entrare in campo contro il Belgio. Sarà un’altra sfida da protagonista per il difensore, fino a quella mano alzata, l’uscita dal campo con le mani al volto a nascondere le lacrime. Il calcio dà molto, è vero. Ma toglie anche tanto. Così il miglior terzino del torneo, partito da Foligno, la sua città, fino a incantare il mondo con le sue giocate, è stato fermato da un brutto infortunio, lesione al tendine d’Achille, nel momento migliore della sua carriera. "Quante volte l’hai sognato, immaginato questo Europeo, nessuno lo sa. Ma oggi il treno per te si ferma qui.... ". La moglie del giocatore della Roma, Miriam Sette, ha voluto affidare a Instagram una dolcissima dedica al marito. Un messaggio di speranza e affetto, con tanto di foto in cui si vede il figlioletto di tre anni fiero del papà.

"Ci hai fatto vivere venti giorni meravigliosi ed indimenticabili, chi ti conosce sa quanto vali e in questi giorni lo hai dimostrato a tutta l’Europa. Ora - scrive la moglie di Spinazzola - ti aspetta un’altra battaglia, ma ci sei già passato. Sei forte, la supererai a testa alta con cuore e grinta, e il sorriso, il tuo magnifico sorriso che nonostante la vita ti stia mettendo un po’ troppo spesso a dura prova mai niente e nessuno te lo leverà dal viso. E presto sarai di nuovo in campo a gioire con i tuoi compagni". Poi il messaggio più dolce: "Hai reso tutti orgogliosi ma soprattutto nostro figlio Mattia è fiero ed orgoglioso del suo papà dall’inizio alla fine. Credo che a fronte di questo non ci sia altro da aggiungere. Dopo la tempesta c’è sempre il sole, noi lo sappiamo bene. Sei forte, amore mio. Più forte di prima".

A Foligno è calato il silenzio, dopo l’uscita dal campo in barella. La Città della Quintana ha visto il difensore crescere sui campi di calcio, fino ad arrivare in serie A e trascinare la Nazionale. Ora non si parla d’altro. La gioia per un talento puro, che ha portato in alto i colori dell’Umbria, si mescola al dolore per l’infortunio. Tutta la città si è stretta in unico grande abbraccio al suo giovane campione. "Siamo addolorati per quanto accaduto al nostro Spinazzola, la Nazionale perde una delle sue colonne portanti - dice il sindaco Stefano Zuccarini - Appena ci sarà l’opportunità mi metterò in contatto con il giocatore per esprimergli gratitudine per quanto fatto fino a questo punto del torneo e per augurargli una veloce guarigione. ma sono sicuro che tornerà più forte di prima".

Se lo augurano tutti. Gli amici d’infanzia, i folignati che a volte lo incontrano tra le strade del centro, gli ex compagni di squadra. Come l’amico Simone Tomassini: "Sarà solo un incidente di percorso perché Leo è il più forte e in questo Europeo credo l’abbia dimostrato a tutti", dice. Entrambi classe 1992, tutti e due cresciuti a pane e pallone. I primi calci alla Virtus Foligno: coppia d’attacco collaudata che faceva faville a suon di gol. "Chi segnava di più? Io perché lui saltava tutti e calciava in porta. Io mi mettevo davanti e la palla mi sbatteva sempre addosso". Poi, a 13 anni, Simone Tomassini, in questa stagione in serie D prima al Pineto poi al Follonica Gavorrano, approdò all’Arezzo, mentre Spinazzola passò al Siena. "Ci sentiamo sempre. Non ci vediamo quasi mai perché non ci becchiamo ma il rapporto è rimasto lo stesso negli anni", racconta. E così venerdì sera, al triplice fischio, ecco il messaggio di Simone all’amico Leo. "Appena ho visto che ha chiesto il cambio ho sperato in un problema muscolare. Poi però il dolore era troppo e ho pensato al tendine. E purtroppo ho avuto ragione. Nonostante gli infortuni che ha avuto ha fatto e farà una carriera superlativa. Avrei voluto scrivergli un messaggio di complimenti, come sempre nelle altre quattro partite. Invece gli ho solo fatto un grande in bocca al lupo perché tornerà presto e più forte di prima, come quando da piccolino saltava tutti e mi faceva segnare... ".