Sabato 20 Aprile 2024

Carlo Magno conquista la quarta Champions

Ancelotti supera il Liverpool: primo allenatore nella storia a fare poker. Caos e disorganizzazione: gara iniziata con 36 minuti di ritardo

Migration

di Paolo Franci

Sì, come te nessuno mai, Re Carlo. E adesso che si inizi a parlare di ancelottismo, finalmente. Perchè quattro Champions non le ha vinte mai nessuno, così come non s’è mai visto un tizio seduto in panchina in grado di vincere tutti e cinque i grandi campionati d’Europa. Questa Champions però, è forse il più grande capolavoro della sua carriera. Sì perchè trasformare in una squadra d’acciaio un gruppo di ragazzotti di talento e anche un po’ viziati, mescolandoli con grandi giocatori un po’ attempati e dalla pancia piena non era facile. E invece lui l’ha fatto. Un miracolo, l’ennesimo E non è un caso che sia stata la miglior stagione della carriera di Benzema, così come non è un caso che Karim, il peggior ’nemico’ di Vinicius, ne sia diventato una sorta di fratello maggiore, dentro e fuori dal campo. Il Real l’ha vinto con la tattica della tigre nell’erba alta: ha aspettato, subito anche, cucito la porta con un Courtois pazzesco e poi risolta con un’azione saetta di Valverde e Vinicius. PerKklopp e Salah, dunque, la vendetta, dopo il ko del 2018, è un piatto che va servito un’altra volta, perchè a Parigi, lo scacco di Re Carlo è stato perfetto. E meritato.

Lo scandalo è nella incredibile incapacità organizzativa dei francesi, talmente in tilt da far slittare l’inizio della partita. Il primo avviso aveva ufficializzato 15 minuti di ritardo rispetto all’ora prevista, cioè le 21. Ma alle 21 e 10 con lo stadio ancora ancora mezzo vuoto, era apparso subito chiarocome la partita sarebbe stata rinviata ancora. E infatti, avviso, fischi e nuovo slittamente alle 21 e 30. I motivi? I problemi di afflusso all’esterno dello Stade de France anche a causa dei tanti tifosi senza biglietto. Poi, la concomitanza con il Roland Garros e lo sciopero del treno che porta direttamente allo Saint- Denis. Un fuori programma assurdo, con l’indignazione planetaria che è montata via via per la ridicola organizzazione francese - e dell’Uefa naturalmente - rispetto all’evento calcistico per club più importante al mondo. Dopo l’esibizione di Camila Cabello, alle 21 e 37 inizia la partita, mentte fuori dallo stadio la polizia spara lacrimogeni e c’è ancora gente con biglietto che non è riuscita a entrare e altra che tenta di farlo senza ticket. Motivo per il quale le tifoserie sparano bordate di fischi all’inno della Champions League. Questa gara, se c’era bisogno di sottolinearlo, è la riaffermazione di uno sbilanciamento evidente. E cioè che nove delle ultime dodici finali hanno visto come protagoniste squadre inglesi o spagnole, giusto a confermare una supremazia chiara di Premier e Liga. E anche della storia della Champions, perchè il Real ne ha vinte tredici e disputa la quinta finale in otto anni, mentre il Liverpool è a quota sette Coppone in bacheca. I due ’mostri della partita? Scontato: Karim Benzema con i suoi 44 gol in 45 partite dei quali 15 in Champions, a due lunghezze dal record assoluto di Cristiano Ronaldo. Dall’altra parte Momo Salah meno fiammeggiante di Karim, ma pur sempre autore di 31 gol in stagione, otto dei quali in Champions.

La partita dice che sarà alta marea Reds. Cioè, è la Jurgentruppen a prendersi il pallone e lasciarlo solo in rare, casuali occasioni. E così in avvio ci si annusa ma poi, passato il primo quarto d’ora, Salah. Thiago e Manè ci provano grazie a palleggio e triangoli rapidi. Fino a quando lo stesso Manè fa da solo e inventa una meraviglia che solo quel fuoriclasse di Courtois poteva togliere dalla porta. Militao salva ancora sul senegalese ma si sa che il Real di Re Carlo è una tigre nell’erba alta. E infatti a fine primo tempo è il Var a salvare i Reds su Benzema. Poi, nella ripresa, il guizzo di Valverde, il sonno di Alexander-Arnold - fin lì il migliore dei suoi con Manè - e il risveglio meraviglioso di Vinicius che va in paradiso. Da lì in poi, un grande Courtois e la leggenda di Re Carlo.