Mercoledì 24 Aprile 2024

Caos Dazn, il 2023 parte al buio

Per il ritorno della serie A subito immagini bloccate. Nonostante gli aumenti. Interviene il Ministro Urso

di Paolo Franci

"Dzeko è fermo da 20 minuti in mezzo all’area... ". "Più che Dzeko, pare immobile... ". C’è chi ha cercato di trasformare la rabbia e la frustrazione in ironia social per difendersi dalla rotella più temuta del Paese. Quella di Dazn. Quella che fa da preludio all’inferno (esageriamo) di ogni ‘telecalciospettatore’ e cioè non poter vedere il big match della ripresa del campionato - dopo 52 giorni di astinenza causa Mondiali – a causa dell’ancor più temuto messaggio: "Spiacenti, si è verificato un errore inaspettato e i nostri tecnici... Per favore, torna più tardi".

C’è chi ha provato a tornare più tardi e magari c’è riuscito, chi è tornato molto più tardi e chi non ce l’ha fatta. Chissà se, ad esempio, Aldo Serena che ai suoi tempi questa partita l’ha vista da dentro il campo, alla fine ce l’abbia fatta o no. Alle 20 e 54 e dunque a match iniziato scriveva su Twitter: "Cari dirigenti di Dazn mi volete far vedere Inter-Napoli? Avete aumentato i prezzi senza aumentare la capacità di ricezione. Di Cremonese-Juventus ho visto solo gli ultimi 20 minuti e ora vedo la foto di Dzeko fissa". E già, il fermo immagine di Dzeko, simbolo della giornata nera di Dazn e non solo per Inter-Napoli. Evidentemente.

Troppo per non avere conseguenze dirette e non solo per il furore degli utenti. E così, dopo l’incubo del ’buffering’ (la rotella) ieri è arrivato qualcosa che sa molto più di un buffetto. Anzi, chi ha detto ’basta’ stavolta è il governo, evidentemente sensibilizzato dall’onda di protesta e dalla reiterazione periodica del problema. E così, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato i vertici di Dazn il 10 gennaio per avere spiegazioni sul mercoledì nero e, soprattutto, sul perchè dopo anni di Serie A la situazione sia ancora così precaria. "Il perpetuarsi del disservizio - ha tuonato il ministro - impone di fare chiarezza sulle azioni che la società intende prendere, investimenti in rete e tecnologia, al fine di rispondere alle esigenze degli utenti". In serata ieri è arrivata una nota di scuse da Dazn: "il disservizio per Inter-Napoli – si legge – è stato causato da una terza parte" e valuteremo "azioni per tutelare il servizio offerto" perchè "la qualità e l’attenzione verso il consumatore rimangono per noi priorità imprescindibili".

Martedì intanto, accanto a Urso, ci sarà il ministro dello Sport Andrea Abodi, sempre molto attento alle problematiche del popolo degli sportivi, e con lui i vertici della Lega di Serie A. E a proposito, ieri l’ad Luigi De Siervo ha informato i club di una missiva indirizzata a Dazn sul mancato rispetto degli oneri contrattuali per la partita Inter-Napoli. Un atto dovuto, ma tempestivo.

Tra l’altro il grave disservizione sul big match che ha riaperto la corsa scudetto, si è verificato dopo il cospicuo aumento delle tariffe - 10 euro in più - di abbonamento per i nuovi clienti. L’abbonamento standard con accesso a 6 dispositivi nella stessa rete ma senza contemporaneità resta a 29,99 euro ma restando abbonati per 12 mesi senza alternative. Se si vuole interrompere l’abbonamento quando si vuole, adesso si paga 39,99, mentre schizza a 44,99 l’abbonamento con due dispositivi in contemporanea e sette registrati, ma sempre per un anno. Si arriva a 54,99 per quest’ultimo abbonamento se si vuole interrompere il contratto in qualsiasi momento. Aumenti considerevoli, ma va detto che anche altre piattaforme streaming hanno operato - o lo faranno a breve - aumenti e modifiche per l’anno appena iniziato, sebbene di portata minore rispetto a Dazn.