Venerdì 19 Aprile 2024

Infortunio Zaniolo, parla la mamma: "All'inizio voleva smettere di giocare"

La madre del giocatore giallorosso commenta: "Un po' di normale sconforto, ma adesso è carico"

Zaniolo al termine della visita medica effettuata questa mattina

Zaniolo al termine della visita medica effettuata questa mattina

Roma, 9 settembre 2020- Dopo pochi mesi dalla guarigione, Nicolò Zaniolo ripiomba ancora nell'incubo: la rottura del crociato rimediata con l'Italia durante la partita con l'Olanda riapre le recenti ferite del giovane talento della Roma, costretto per la seconda volta al lungo calvario che aveva già attraversato qualche tempo fa.

Ai microfoni di CentroSuonoSport è intervenuta sua madre, Francesca Costa, sconfortata del nuovo infortunio al legamento crociato che sembra diventato un vero tormento per suo figlio. "Intanto ci tengo a ringraziare tutti i tifosi della Roma, e non, che mi hanno scritto in questi giorni" -ha esordito- "Lo rincuora leggere o sentire le storie dei suoi colleghi che hanno avuto lo stesso problema. All’inizio aveva detto "Ora smetto", l’aveva presa così, gli era venuto un po’ di normale sconforto. Gli hanno spiegato che ha una muscolatura molto importante e che i legamenti erano leggeri, ora Nicolò dice "li ho rifatti entrambi e torno più forti di prima", ora la vive così, è carico".

Lo sconforto aveva portato Zaniolo a pensare a un ritiro precoce, ma con l'aiuto della sua famiglia e di tutti i tifosi il giocatore è pronto ad affrontare una nuova operazione che questa volta non si terrà in America: "Non si è ancora operato perché stiamo valutando delle alternative. Non soltanto per l’operazione in sé, ma soprattutto a livello psicologico per non fargli ripetere un iter che ha già passato. Non credo che si opererà in America, anzi lo escludo. C’è una possibilità di andare in Austria, ma in questo momento non sappiamo nemmeno noi dove si opererà e quando". E questa volta non sarà nemmeno il professor Mariani a prendersi cura di lui: "È solo per una soluzione psicologica, vogliamo evitare di fargli rivivere lo stesso percorso".