Mercoledì 24 Aprile 2024

Vialli, il dirigente che lo scoprì: "Il più piccolo in campo. Ma faceva già faville"

A 12 anni segnava gol a grappoli per il Pizzighettone

Da Pizzighettone il ricordo divertito del ragazzino "birba" che però ha già piedi, intelligenza, personalità del fuoriclasse. Il ricordo commosso del campione che sa di disputare la sua ultima partita e compie, a piedi, un solitario pellegrinaggio in uno sperduto santuarietto di campagna. Ma è anche l’uomo deciso a rimandare fino l’atto di resa.

Da Pizzighettone la voce e i ricordi di Giancarlo Bissolotti: "Nel 1976 ero un giovane dirigente del Pizzighettone. Fra le cose che facevo, scarrozzavo anche i ragazzini per le partite in provincia. Tutto per passione. Luca aveva 12 anni. Era piccolissimo, il più piccolo di tutti, non sarà stato più alto di un metro e cinquanta. Era un bambino che si faceva volere bene per la sua bontà e nello stesso tempo un gran furbetto. Lo chiamavo ‘simpatica canaglia’. Ricordo soprattutto due episodi. Sabato pomeriggio. Incontro Pizzighettone-Acquanegra Cremonese. Le partite degli Esordienti le arbitravamo noi dirigenti. Vincevano 7 a 1 e Luca aveva già segnato tre gol. Non ho potuto non fischiare un rigore per il Pizzighettone. Luca ha preso il pallone, si è avvicinato al portiere dell’Acquanegra: ‘Guarda che batto a destra e la metto vicino al palo’. Il portiere non gli ha creduto e si è buttato sulla sinistra. Luca ha tirato sulla destra come aveva promesso, la palla è entrata passando a due centimetri dal palo. ‘Te l’avevo detto che avrei tirato sulla destra’, ha risposto, candido candido, al portiere che protestava".

Vialli, il biglietto della moglie Cathryn: "Eri il padre e il marito più affettuoso"

Gianluca Vialli, 12 anni, giocatore del Pizzighettone
Gianluca Vialli, 12 anni, giocatore del Pizzighettone

Vialli, la moglie fuori dai social e le figlie da proteggere. "Il mio scrigno magico"

Vialli, allo Stadium luci spente e applausi. Parla Pessotto: "Ciao capitano"

"Trasferta a Piadena. Portavo lui e altri tre ragazzi. Eravamo in cinque e sulla mia ‘126’ non potevamo stare in più di quattro. Appena fuori Cremona abbiano trovato la polizia stradale. Così abbiamo fatto nascondere Luca fra i sedili. Era l’unico che ci poteva stare. Ce lo abbiamo lasciato per venti chilometri, fino all’arrivo a Piadena. È uscito tutto anchilosato. Davanti alle sue lamentele gli abbiamo fatto credere che per tutto il tragitto avevamo avuto davanti la Stradale che ci aveva scortati. Lo abbiamo preso in giro tutto il giorno. Comunque, ha segnato due gol".