Sabato 20 Aprile 2024

Ventura: "Quattro anni fa mi lapidarono, oggi la stampa difende Mancini"

L'ex CT dell'Italia torna sull'eliminazione dai Mondiali: "Le sconfitte dipendono dal sistema, non dalla squadra. Felice che Roberto resti"

Gianluigi Buffon e Giampiero Ventura (Ansa)

Gianluigi Buffon e Giampiero Ventura (Ansa)

30 marzo 2022 - "Sono diventato l'uomo nero, quello che non si è dimesso perché voleva rubare uno stipendio". Giampiero Ventura è tornato a parlare della sua avventura sulla panchina della Nazionale Italiana, dopo la clamorosa esclusione degli azzurri dal prossimo Mondiale del Qatar, maturata a seguito della sconfitta dell'Italia contro la Macedonia del Nord. L'ex CT ha commentato le emozioni che provò oltre quattro anni fa e si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, riguardo il trattamento differente che è stato dedicato all'attuale Commissario Tecnico, Roberto Mancini.

Ventura: "Il dolore oggi è intenso come quattro anni fa"

Ventura è stato intervistato dalle Iene, su Italia 1, e ha scavato nei ricordi per descrivere quanto vissuto nel 2017: "È da più di quattro anni che mi porto un dolore dentro. Questo dolore, giovedì, è tornato intenso esattamente come quattro anni fa. In tutto questo tempo ho riflettuto molto e parlato poco. Ho ascoltato, però, e quattro anni fa ho subito una lapidazione". La carriera del tecnico fu, inevitabilmente, segnata dalla mancata qualificazione della sua Italia ai Mondiali di Russia del 2018: "Si passò da 'Ventura è un maestro di calcio', a 'Ventura mangia i bambini'. Quello che, quando perse con la Svezia nel 2017, non si è dimesso per rubare uno stipendio". Un trattamento differente da quello riservato a Roberto Mancini: "Ho sempre riconosciuto la mia colpa, ma ci sono state altre responsabilità. Ed è ciò che la stampa dice ora per difendere il CT. È vero: non è una sconfitta della squadra, ma un problema di sistema. La vittoria dell'Europeo ha solo mascherato un sistema in ritardo, senza visione, che ci ha portato a sconfitte che hanno radici più profonde". Le difficoltà del calcio italiano, secondo Ventura, sono note. Eppure non si fa nulla per correggerle: "Leggo che gli stadi sono fatiscenti, che i conti non tornano, che in Italia non nascono più campioni e i pochi italiani che giocano nei top club non hanno esperienza internazionale, oltre che nei vivai si investe più sugli stranieri. Questi problemi c'erano già quattro anni fa, sotto la mia gestione, ma per tutti la colpa fu solo mia. Oggi, invece, è chiaro a tutti che il problema è il sistema. Sono felice, da italiano e da tifoso, che Mancini resti".