Uefa, addio al Fair Play Finanziaro: arriva il Salary Cap. Che differenza c'è

Nei piani del presidente Aleksander Ceferin cambio dovrebbe avvenire il 7 aprile

Uefa, il presidente Aleksander Ceferin (Ansa)

Uefa, il presidente Aleksander Ceferin (Ansa)

Roma, 22 marzo 2022 - Addio al Fair Play Finanziaro e via con un Salary Cap ("tetto salariale" in stile Nba o Nfl). Secondo il New York Times la Uefa, sotto la guida del presidente Aleksander Ceferin, starebbe per lasciare il sistema fortemente appoggiato ai tempi da Michel Platini. Il Fair play finanziario è stato oggetto di critiche più volte nel corso degli anni, accusato di aver aumentato la distanza tra i club in possesso di grandi risorse economiche e gli altri, cristallizzando i rapporti di forza nel calcio europeo. 

Ma che differenza c'è

Il contestato Fair Play Finanziario puntava a far estinguere i debiti contratti dalle società calcistiche e ad indurle nel lungo periodo ad un auto-sostentamento finanziario. La Uefa avrebbe poi vigilato in base a tre punti: nessun debito arretrati verso altre società, informazioni finanziarie riguardo al futuro e soprattutto obbligo di pareggio del bilancio. E chi non avesse raggiunto gli obiettivi rischiava di non poter più partecipare alle competizioni Uefa. Platini e altri dirigenti volevano che le società non investissero più di quanto non permettessero gli introiti.

Invece il Salary Cap pensato da Ceferin imporrebbe alle società partecipanti alle competizioni Uefa di non spendere in stipendi più del 70 per cento del proprio fatturato. Inoltre chi sfora avrà tre anni di tempo per mettersi in regola. E chi invece chi sarà in regola, e avrà bilanci sani, potrà anche superare il limite di 10 milioni di dollari.

Il cambio dovrebbe avvenire il 7 aprile, in occasione della prossima riunione del Comitato Esecutivo. La regola imiterebbe il modello spagnolo, anche se nella Liga le regole sono più severe.