Giovedì 25 Aprile 2024

Scudetto Napoli, il match con l’Udinese potrebbe essere anticipato

Agli azzurri, se la Lazio battesse il Sassuolo, mancherebbe un solo punto da conquistare giovedì alla Dacia Arena. Dubbio sull'orario: De Laurentiis spinge per anticipare

Napoli, 1 maggio 2023 - Tra il Napoli e lo scudetto ci si è messa di mezzo la Salernitana: la rete segnata da Boulaye Dia in risposta a quella di Mathias Olivera ha rovinato la festa tricolore preparata da un Maradona addobbato per le grandi occasioni. Festa rimandata dunque. A quando?

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Udinese-Napoli anticipata di due ore?

Quasi come in una sorta di 'Giorno della marmotta' gli azzurri si ritrovano punto e a capo. Già, punto: come quel singolo, piccolo, all'apparenza insignificante punto che li separa dal terzo scudetto. Un solo tassello, un'inezia, che la squadra allenata da Luciano Spalletti può mettere in carniere giovedì 4 maggio a Udine. A che ora? Si deciderà in Prefettura.   

Napoli-Salernitana, la delusione degli azzurri (Ansa)
Napoli-Salernitana, la delusione degli azzurri (Ansa)

L’IDEA DI DE LAURENTIS – Ad allertare le istituzioni è stato Aurelio De Laurentiis, come per Napoli-Salernitana, slittata anche in quel caso su decisione finale del Prefetto, quello partenopeo. 

Ora sub iudice della prefettura, stavolta di Udine, l'orario di Udinese-Napoli, la partita che potrebbe significare scudetto addirittura ancor prima di essere giocata qualora, il giorno prima, la Lazio non battesse il Sassuolo.

L'idea del patron è anticipare di un paio di ore il match della Dacia Arena per consentire la proiezione dello stesso sui maxischermi del Maradona, aperto al pubblico per l'occasione: magari allo stesso pubblico presente nel derby di ieri. L'impressione però è che stavolta la trovata del patron, seppur con di mezzo il prevedibile e ormai consueto avallo delle istituzioni locali, possa trovare la ritrosia della Lega Serie A, che già si era dimostrata piuttosto fredda (per non dire contraria) sullo slittamento di un giorno del derby. Si trattava del primo e forse unico jolly a disposizione di De Laurentiis, che mai come stavolta potrebbe trovare più resistenze sulla sua strada: un po' come successo ieri contro una Salernitana che tanti, forse troppi, avevano già battezzato come la perfetta vittima sacrificale.

LE RIUNIONI PER LA SICUREZZA – Domani a Udine ci sarà una riunione in Prefettura in cui si valuterà la possibilità di anticipare Udinese-Napoli dalle alle 18 o 18,30 per motivi di ordine pubblico, visti anche i rapporti tesi tra le due tifoserie che potrebbero causare incidenti durante eventuali festeggiamenti. Vi parteciperanno il prefetto di Udine, Massimo Marchesiello, il Comune, le forze dell'ordine e la dirigenza dell'Udinese. In ogni caso verrà stilato un piano per scongiurare disordini nel capoluogo friulano. Vertice anche a Napoli quando alle 9 il prefetto Claudio Palomba, discuterà con il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica i vari possibili scenari per i festeggiamenti in città. Se la matematica dello scudetto arriverà nella trasferta di Udine, l'aereo della squadra non rientrerà la notte stessa per evitare di paralizzare l'aeroporto di Capodichino come già avvenuto per il match giocato contro la Juventus.

Le due facce del derby della discordia

 Secondo un pensiero molto comune, che abbraccia sia gli amici sia i 'nemici' del Napoli, ad aver caricato a pallettoni la Salernitana, oltre alla ben nota e radicata rivalità, è stata proprio quella decisione di slittare, apparsa a molti una fastidiosa ingiustizia da punire nell'unico modo possibile: rovinando una festa che, a tratti, è sembrata fin troppo apparecchiata. E così è stato grazie a Dia, una delle principali rivelazioni del campionato che sarebbe anche sbagliato considerare una meteora di un pomeriggio di ordinaria follia collettiva. In realtà l'analisi del parziale flop nel derby non può non considerare la prova, più di nervi che di testa, degli stessi azzurri, a loro volta condizionati e danneggiati da una decisione che, complice il precedente successo dell'Inter sulla Lazio, è diventata via via pesante come un macigno: per la precisione, il peso di una vittoria da ottenere a ogni costo, quasi ricalcando la filosofia di un altro club che oggi non se la passa molto bene. Succede così che, tra attacchi arruffati e difese approssimative, la suddetta vittoria non arrivi, rimandando così la chiusura del discorso scudetto a un altro giorno. Giorno tra l'altro vicinissimo, dato che di mezzo c'è un turno infrasettimanale che, a meno di altri colpi di scena, emetterà finalmente il verdetto più atteso da un'intera piazza. Resta solo da stabilire il quando, alla luce del nuovo ghiribizzo di De Laurentiis e, in un certo senso, il come.

Osimhen e Kvara da ritrovare

Il Napoli, in un certo senso, dovrà tifare Lazio contro il Sassuolo per poi essere arbitro del proprio trionfo. Magari riportando in auge i nomi di quei trascinatori che ultimamente stanno attraversando una fase più o meno pronunciata di flessione. Se Victor Osimhen è giustificato dal guaio muscolare che l'ha tenuto fuori causa per diverse settimane, del vero Khvicha Kvaratskhelia per la verità si sono perse le tracce da un bel po'. Sarà merito delle difese avversarie, che hanno studiato in lungo e in largo i numeri del georgiano e sarà demerito proprio di quest'ultimo, che per il futuro più o meno a breve termine sarà chiamato a varare le necessarie contromisure. Il primo obiettivo del classe 2001 è mettere la firma sull'imminente scudetto: magari già con un colpo dei suoi alla Dacia Arena. Il secondo, forse il più complicato, sarà confermarsi sui medesimi livelli, se non superiori, l'anno prossimo, quando sarà finito l'effetto sorpresa nei confronti degli avversari e quando gli stessi tifosi azzurri, dopo la sbornia attuale, pretenderanno sempre di più dai propri beniamini. E' l'altra faccia del successo: quella meno piacevole a cui oggi all'ombra del Vesuvio nessuno vuole ancora pensare. Né i giocatori, né i sostenitori, né lo stesso De Laurentiis, l'uomo lungimirante per eccellenza che però, mai come stavolta, vuole gustarsi con calma il tripudio, un po' come suggerito ieri da Spalletti, all'apparenza il più felice della mancata matematica sulla questione scudetto. L'attesa del piacere è essa stessa piacere, per citare un noto spot: un'attesa, nel caso del Napoli, vicina al capolinea, con l'ultima fermata del lungo viaggio che condurrà al tanto agognato scudetto.

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