Giovedì 18 Aprile 2024

Roma, Totti: "Da 30 anni non vado in via del Corso"

L'ex capitano giallorosso racconta: "Il Real mi offriva qualsiasi cifra, ma restai a casa mia. Anche se mi manca poter vivere la normalità"

Francesco Totti è stato vicina al Real Madrid

Francesco Totti è stato vicina al Real Madrid

Roma, 18 maggio 2020 - L'amore per la sua città, per la sua squadra e i retroscena sul mancato trasferimento al Real Madrid: Francesco Totti si racconta a tutto tondo sulle pagine della rivista spagnola Libero, rivelando i motivi che lo hanno spinto a restare alla Roma anche quando era ricercato da uno dei club più forti d'Europa.

La scelta ovviamente non è stata facile. "Ilary mi spingeva verso Madrid, mi diceva che avrebbe lasciato tutto e mi avrebbe seguito - racconta l'ex capitano giallorosso -. Alla fine è stata una scelta di cuore, verso i tifosi, gli amici e la famiglia. Fare una cosa diversa da tutto quello che c’è stato, da tutti gli altri giocatori. Viravano verso il Real Madrid, il Bayern Monaco, il Barcellona. Io ero invece il giocatore diverso, forte ma che restava con un’unica maglia".

Ma la tentazione per Totti è stata davvero forte: "Diciamo che all’80% ero indirizzato verso il Real Madrid. Perché poi con la Roma c’erano un po’ di attriti, anche se poi Sensi mi voleva bene realmente. Aveva fatto qualsiasi cosa, le cifre erano alte. Mi avrebbero dato qualsiasi cosa per andare al Real Madrid. Qualsiasi. Tranne la fascia di capitano che c’era Raul, che era il giocatore che doveva guadagnare più di tutti. Era il simbolo. Qualunque giocatore andasse al Real Madrid, doveva guadagnare meno di Raul. Nel 2004 mi scadeva il contratto con la Roma e ci sono stati alcuni problemi con il presidente per altri motivi, non miei personali. E il Real Madrid mi offriva qualsiasi cifra per andare lì. Ci pensai tantissimo, all’80% ero per il trasferimento a Madrid".

Alla fine però ha vinto il cuore e Totti è rimasto a Roma per tutta la sua carriera da giocatore, diventando il simbolo assoluto della squadra. Ma da romano la vita per lui non è sempre stata una passeggiata: "Roma si gode me per il giocatore e per la persona, per quello che ho fatto. Ma nella vita quotidiana io non me la godo Roma. Tanti monumenti, tante strade, tante cose io fino a oggi non le ho ancora viste. Per esempio il Colosseo l’ho visto tre o quattro anni fa. Una cosa surreale. Io a via del Corso sono trent’anni che non ci vado, l’ultima volta avevo 18 o 19 anni. Non posso fare una passeggiata, non posso andare al cinema, devo entrare quando il film è iniziato. Sono cose surreali. Però mi piace, mi ci sono abituato, mi fa piacere".

Nonostante questo l'ex capitano continua a dedicare parole d'amore alla sua città: "Mi inorgoglisce perché il rapporto con i romani va oltre il calciatore. Per il fatto che sono cresciuto con una squadra sola mi ha aiutato a capire tante cose reali di Roma. È speciale per me perché sono sempre stato tifoso della Roma, è sempre stato il mio sogno giocare nella Roma con il numero dieci e la fascia di capitano. Una volta che sono riuscito a ottenere questo sogno me lo sono tenuto stretto. Questa è la mia specialità. Roma per me è la città più bella del mondo. Mare, montagna, sole, amici, parenti. Per me è una città che non cambierei con nessun altra al mondo".