Giovedì 25 Aprile 2024

Dimissioni Tavecchio, Lotti e Malagò i registi del golpe

Il ministro e il presidente del Coni hanno insistito per le dimissioni fin dall'inizio. Decisivo il voltafaccia della Lega dilettanti. Gli scenari "Ancelotti, no alla Nazionale". E Tavecchio: "Debacle azzurra colpa di Ventura"

Carlo Tavecchio, Luca Lotti e Giovanni Malagò (Ansa)

Carlo Tavecchio, Luca Lotti e Giovanni Malagò (Ansa)

2) IL 'TRADIMENTO' DELLA LEGA DILETTANTI

Racconta, Tavecchio di aver "deciso le dimissioni alle 11 e 45", pochi minuti prima dell’assemblea. Perchè? Dopo aver scritto un comunicato la notte prima nel quale confermava di non volersi dimettere, dopo l’ennesimo affondo di Malagò? Qualcosa deve essere successo e Tav spiega che dalla sua roccaforte, la Lega Dilettanti, guidata da Cosimo Sibilia – senatore di Forza Italia vicino a Malagò ma amico di Tav – erano arrivate: "Considerazioni che non promettevano un sostegno e allora non ho più esitato e ho dato le dimissioni". ‘Tradimento’ della Lnd, regno di indiscusso di Tavecchio? Tav non infierisce sui presunti ‘traditori’ però, anzi li giustifica quasi, perchè? A una domanda proprio del QN risponde: "Hanno subito pressioni inimmaginabili". una dichiarazione che apre alle ipotesi di interventi politici sui vertici dei Dilettanti per spingere Tavecchio a dare le dimissioni. Di chi?

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3) LE PRESSIONI E IL TACKLE DI MALAGO'

Mentre Tavecchio spiega e si accalora, in una conferenza ruggente nella quale dichiara: "Ho solo un interesse, portare a termine questi 90 giorni (fino alle elezioni ndr), ribadisco quello che ha detto anche il presidente del Coni Malagò: non ci sono motivi per commissariare la Federazione", arriva l’entrata a piedi uniti. Passano pochi minuti e il ‘nemico’ Malagò, non attende neanche il termine della conferenza di commiato del numero uno di via Allegri: "C’è la volontà di commissariare la Federcalcio, lo dice lo statuto. Mi sembra l’unica soluzione". Nella sala conferenze della Figc cala il gelo. Per alcuni istanti, solo il ronzio delle mille telecamere rompe il silenzio. E Tavecchio tuona: "Ha detto così? Davvero? È un fatto molto grave, in Italia ci sono gli statuti e le garanzie". Ed elenca il motivi per i quali è possibile un commissariamento: situazioni gravi negli organi di giustizia sportiva, amministrative, e nei campionati. "E non mi sembra che vi sia una di queste tre condizioni", tuona Tav.

La resa di Tavecchio: Gaffes, riforme e ko mondiali

4) LA MORAL SUASION DEL MINISTRO LOTTI

A questo punto, più di qualcuno pensa a un asse d’acciaio tra il governo e il Coni per chiudere la partita rapidamente e senza esitazioni. Da una parte il ministro Lotti, che sabato aveva intimato alla Figc "di non rifugiarsi in accordicchi o compromessi: servono progetti concreti non intese per conservare poltrone", posizione che nei corridoi di via Allegri più di qualcuno accosta alla moral suasion sulla Lega Dilettanti. Dall’altra Malagò, pronto a commissariare la Figc alla velocità della luce.

5) IL PALO DI DARMIAN VENTURA E MANZONI

Poi, c’è l’orgoglio e la rabbia di Tav. Sul mondiale: "Se quel tiro (di Darmian in Svezia, ndr) sul palo fosse entrato, ora sarei un campione, ma io sono la stessa persona, può un gol cambiare tutto in questo modo?", si chiede. Poi, sulla scelta di Ventura: "Ho sempre detto di averlo scelto io per rispetto dei ruoli, ma ora che Malagò ha detto che fu Lippi a chiamarlo, sì, è vero è così". Elenca, poi, i successi della sua presidenza, tra i quali: "La Var, l’occhio di falco, le 4 squadre i Champions, l’Italia protagonista in ambito Fifa e Uefa" e le tante riforme. Poi qualcuno gli chiede: ‘Se le chiedessero di ricandidarsi?’ Risponde: "Manzoni aveva una filosofia precisa, la provvida sventura e cioè che in ogni sventura c’è unaparte di provvidenza che se viene interpretata e sfruttata, non si sa mai... Se la provvida sventura mi farà capire qualcosa, non la respingerò...".