Superlega, parla Djokovic: "Contraria ai miei principi di sport". Nadal resta neutrale

I due tennisti si sono espressi sulla nuova competizione: sfavorevole il serbo, più prudente lo spagnolo

Novak Djokovic (Ansa)

Novak Djokovic (Ansa)

Roma, 20 aprile 2021 - Novak Djokovic e Rafael Nadal, due tra i più influenti e forti tennisti del pianeta, sono stati interrogati sulla Superlega, la nuova competizione privata che sta scatenando scalpore nel mondo del calcio. Il numero uno del ranking ATP si è dichiarato sfavorevole alla creazione del torneo: "Il calcio non è il mio sport e lo seguo da tifoso, ma la mia idea di competizione, in generale e non avendo molte informazioni a riguardo, è il contrario di quella proposta". La Superlega, che vedrà coinvolti 12 dei club più potenti d'Europa, sta destando polemiche per via della presenza fissa di quindici club, a prescindere dal merito raggiunto sul campo: "Difendo il principio che ci sia sempre la possibilità che più club, e nel tennis più giocatori, abbiano la possibilità di competere ai massimi livelli o di far parte di un torneo dove ci sono i migliori al mondo" ha affermato Djokovic con convinzione. Opzione che la Superlega comprenderebbe, ma facendo entrare in questo torneo d'élite soltanto cinque club diversi ogni stagione. "Ciò che rende lo sport bello, e ciò che attrae e affascina il pubblico, è che offre una chance a un gran numero di atleti o di squadre. E' bello avere facce nuove e nuovi vincitori e campioni" ha concluso il serbo. Più prudente l'opinione di Rafa Nadal, anche lui grande tifoso e appassionato di calcio: "Non ho un'opinione precisa, perché è stato annunciato qualcosa di ancora poco chiaro. Tutti stiamo soffrendo per la pandemia, lo sport è stato colpito duramente dal punto di vista economico ed è logico che si cerchino soluzioni. Ma ora non so dire se il calcio trarrà benefici dalla Superlega". Leggi anche: Serie A, 32esima giornata. Probabili e orari tv