Giovedì 18 Aprile 2024

Stefano Tacconi lascia l'ospedale di Alessandria. Come sta l'ex portiere

L'ex calciatore era ricoverato da quasi un anno dopo essere stato da emorragia cerebrale. "Continuerà la terapia vicino casa", scrive il figlio Andrea

Stefano Tacconi (Alive)

Stefano Tacconi (Alive)

Alessandria, 22 marzo 2023 - Stefano Tacconi ha lasciato l'ospedale di Alessandria dove era ricoverato da quasi un anno dopo l'emorragia cerebrale che lo aveva colpito ad Asti durante un evento benefico. L'annuncio arriva, via social, dal figlio dell'ex portiere. "È stato un lungo percorso ad Alessandria, dove hanno salvato la vita a papà. Da oggi questo percorso continuerà in Lombardia, ma non dimenticheremo mai tutto quello che hanno fatto per mio padre e il supporto che hanno dato anche a noi. La strada è ancora lunga ma come ho sempre fatto vi terrò informati - scrive Andrea Tacconi -. La strada è ancora lunga, ma come ho sempre fatto vi terrò informati".

Come sta ora l'ex portiere

Tacconi era stato colpito dalla rottura di aneurisma il 22 aprile 2022, a seguito del quale aveva avuto un'emorragia cerebrale. Dopo essere stato operato dall'equipe del direttore di Neurochirurgia Andrea Barbanera all'Ospedale Civile di Alessandria, è rimasto a lungo ricoverato in rianimazione per poi essere trasferito, in luglio, al Centro Borsalino di Alessandria. Qui ha iniziato un intenso lavoro riabilitativo. "Il percorso di Stefano Tacconi è stato sorprendente, con un progressivo miglioramento dal punto di vista motorio, respiratorio, cognitivo, grazie alla collaborazione di tutto il team", spiega Luca Perrero, direttore Neuroriabilitazione, dopo le dimissioni dalla struttura ospedaliera. "Sicuramente, tenacia, impegno, umore, notevole prestanza fisica - ha aggiunto - hanno facilitato il recupero che, in questi mesi", aggiunge il medico, sottolineando la ripresa del paziente anche per quelli che erano i suoi interessi, compresa la cusina.

All'arrivo nella struttura respirava tramite tracheostomia e con il supporto ventilatorio, oltre a essere nutrito e idratato in maniera enterale. Ora mangia di tutto in modo autonomo, fanno sapere i sanitari. "Durante il recupero - prosegue Perrero - Tacconi ha riacquistato anche ironia e autoironia; raccontava aneddoti legati alla carriera; leggeva quotidiani sportivi; ha guardato i Mondiali di calcio alla televisione, con commenti e battute insieme all'equipe e agli altri degenti". Un recupero, il suo, raggiunto anche grazie alla costante presenza e alla collaborazione attiva della famiglia. "Ci hanno aiutati a capire chi era Stefano e come andava preso in carico per un corretto trattamento personalizzato. In particolare, la moglie Laura e il figlio Andrea sono entrati indirettamente a far parte del team". 

Il grazie della famiglia

Qualche giorno fa Tacconi è stato ritratto in una foto, sempre dal figlio Andrea, mentre era impegnato ad autografare alcuni copie del libro 'Stefano Tacconi Junic'. "Siamo venuti qui da un'altra regione e ora il Centro Borsalino ci è entratro nel cuore e nell'anima. Grazie a tutto lo staff dell'Azienda Ospedaliera, a quello del Borsalino e specialmente alla fisioterapista Laura che ci ha seguiti dal primo all'ultimo giorno. Ora, in pieno accordo con i professionisti del presidio - aggiunge la famiglia - proseguiremo il percorso riabilitativo in una struttura più vicina a casa, ma non dimenticheremo mai Alessandria e le splendide persone che ci hanno accompagnato in questo anno".