Venerdì 19 Aprile 2024

Europa League: Sparta Praga-Milan 0-1. La magia di Hauge regala il primato ai rossoneri

Il norvegese decide la contesa con un capolavoro al 23° e, in virtù del successo del Celtic sul Lille, regala il primo posto nel girone H agli uomini di Pioli

Hauge (ANSA)

Hauge (ANSA)

Praga (Repubblica Ceca), 10 dicembre 2020 – Si chiude con una vittoria la fase a gironi di Europa League del Milan che allo Stadion Letnà di Praga piega 1-0 lo Sparta padrone di casa, grazie all’ennesimo gol capolavoro di Jens Petter Hauge che, dopo essersi sbarazzato magistralmente di due avversari, al 23° ha siglato la rete che ha deciso il match. Una gioia che vale doppio perché, in virtù del 3-2 per certi versi inaspettato e rifilato dal Celtic al Lille, i rossoneri sono riusciti a chiudere in vetta il girone H, guadagnandosi una posizione di favore in vista del sorteggio di lunedì. I rossoneri, questa sera schierati con una formazione decisamente inedita, hanno forse brillato meno del solito, sprecando qualcosa di troppo e rischiando molto nel finale quando un ottimo Tatarusanu si è opposto efficacemente a Karlsson, ma nel complesso hanno tenuto il campo con autorità e senza snaturare il loro stile di gioco al cospetto di un’avversaria che, pur non avendo più nulla da giocarsi, ha cercato fino all’ultimo di onorare l’impegno.

Hauge la sblocca con una perla al 23°

Kotal si affida al 3-5-2 lanciando dal 1’ i giovanissimi VItik e Karabec (2003). A dir poco rivoluzionario, come fatto intendere anche da Pioli alla vigilia, l’undici del Milan che presenta in porta Tatarusanu, in difesa Dalot, Duarte, Kalulu – all’esordio uffiaciale in rossonero – e Conti, in mediana Krunic e Tonali mentre sulla trequarti, a supporto della punta Colombo, il trio composto da Castillejo, Maldini e Hauge. I rossoneri non perdono tempo e già dopo meno di 3’ si rendono pericolosi con Dalot che di sinistro impegna notevolmente Heka, costretto a rifugiarsi in corner.

Piuttosto timida la risposta ceca, affidata, all’8°, a una conclusione debole di Polidar. I padroni di casa provano però ad alzare il loro baricentro con il passare dei minuti e a mettere pressione ai rossoneri che resistono comunque senza particolari affanni e al 23° passano in vantaggio grazie a un’altra magia di Hauge, del tutto simile a quella messa a segno contro il Celtic: il norvegese, infatti, si incunea in area e si libera di due difensori cechi con un tunnel e un dribbling per poi insaccare la palla nell’angolino lontano con un piatto destro morbido. Trovato l’1-0, i rossoneri prendono coraggio, insistono con la loro manovra avvolgente e vanno vicini al raddoppio prima con un bel colpo di testa di Colombo sugli sviluppi di un corner al 30° e poi con una bella percussione di Castillejo, fermato all’ultimo dal piede di Heka al 40°. Prima dell’intervallo c’è ancora tempo per la prima sostituzione della gara fatta dallo Sparta che, perde Karabec per infortunio e lo rimpiazza con Krejci.

Plechaty si fa espellere al 76° e Karlsson spreca una grande occasione a tempo quasi scaduto

Un po’ di eccessivo nervosismo (giallo per Maldini, secondo rossonero ammonito dopo Krunic) la fa da padrone in un inizio di ripresa in cui è sempre il Milan a cercare di dettare i ritmi partita. La prima occasione del secondo tempo è però di marca ceca e porta la firma di Krejci che al 56° a tu per tu con Tatarusanu viene fermato dal buon intervento di piede del portiere romeno che devia in corner. Sul ribaltamento di fronte è Castillejo a provarci ma la sua conclusione di sinistro a giro è troppo debole e viene neutralizzata senza problemi. Al 59°, poi, lo spagnolo manca per un soffio l’appuntamento con il pallone su un buon suggerimento in profondità di Tonali.

Dall’altra parte lo Sparta gioca la carta del doppio cambio inserendo Karlsson e Julis. Pioli risponde dando spazio a Leao che prende il posto di Colombo. Ed è proprio da un’iniziativa del portoghese che al 76° nasce l’azione che porta all’espulsione diretta di Plechaty, che ferma l’ex Lille - lanciato in contropiede - con un brutto intervento da dietro. Nonostante l’inferiorità numerica, i padroni di casa tentano di far male al Milan con le conclusioni di Julis e Krejci e, dopo aver rischiato qualcosa di troppo in un paio di situazioni in campo aperto non sfruttate appieno dai rossoneri, hanno l’occasione di pareggiare al 93° con il neoentrato Karlsson che a tu per tu con Tatarusanu si fa parare il tiro. Un intervento provvidenziale quello dell’estremo difensore rossonero che di fatto consegna questi tre punti fondamentali al Milan.

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