Mercoledì 24 Aprile 2024

Serie A, i club votano per la ripresa il 13 giugno. "Ora aspettiamo ok del Governo"

Lega Calcio decide a maggioranza. Spadafora: "Federcalcio ha accettato le osservazioni del Cts, via agli allenamenti collettivi dal 18 maggio". E avverte: "Se un caso di Covid, tutta la squadra in quarantena"

Mario Balotelli effettua i test medici a Brescia (Ansa)

Mario Balotelli effettua i test medici a Brescia (Ansa)

Roma, 13 maggio 2020 - C'è una data per la ripresa del campionato. La Lega Serie A ha deciso che si ricomincerà a giocare dal 13 giugno, a patto - ovviamente - che il Governo dia il via libera. Per questa data si sono espressi a favore 16 club, mentre quattro hanno votato l'altra ipotesi: quella del 20 giugno.

Un ulteriore passo di avvicinamento alla ripartenza è giunto oggi con l'ok della Federcalcio alle osservazioni del Comitato Tecnico Scientifico. Lo ha annunciato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora nell'informativa alla Camera, "Gravina mi ha detto che sono pronti a riadattare il proprio protocollo e quindi consenteire senza altre difficoltà di poter riprendere entro il 18 maggio gli allenamenti (collettivi, ndr)".

Spadafora: "Si riaprirà solo se in sicurezza" - di F. Bocchini

"Il campionato di calcio, se riprenderà come tutti auspichiamo, lo farà perché saremo arrivati a questa decisione dopo una successione ordina di azioni e protocolli che avranno consentito la sicurezza di tutti coloro che fanno parte di questo mondo". Questo il messaggio lanciato dal ministro Spadafora, durante l'informativa al Senato. "Non era possibile in nessun modo decidere di riaprire prima soltanto per una fretta irresponsabile o per spinte strumentali di chicchessia. D'altronde, che il quadro generale non permettesse fughe in avanti, almeno fino a qualche giorno fa, era evidente. Questa incertezza ha caratterizzato tutti i paesi, non solo l'Italia. Gli unici che hanno scelto una data sono quelli che hanno bloccato il campionato come la Francia e l'Olanda". 

Il ministro Spadafora non perde occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. "Il Governo ha sempre tenuto una linea precisa e coerente di prudenza e attenzione nei riguardi della salute. Tanti invece hanno cambiato spesso opinione: un'evoluzione legittima delle posizioni di presidenti, dirigenti e opinionisti. Noi non ci siamo fatti influenzare da pressioni di alcun genere. Ho trovato eccessivo l'inasprimento del dibattito intorno al calcio agli occhi di milioni di italiani che in questo momento sono ancora preoccupati soprattutto per la loro salute e il proprio lavoro".

Relativamente al tema della sicurezza, Spadafora ribadisce le indicazioni provenienti dal Comitato tecnico scientifico riguardo al protocollo realizzato dalla Figc per la ripresa degli allenamenti collettivi a partire dal 18 maggio. "Cito tre richieste del Cts particolarmente significative: la prima è quella che nel caso in cui emerga un positivo nella squadra, essa venga messa interamente in quarantena; la seconda è quella di affidare una responsabilità notevole ai medici della società e l'ultima è che l'enorme numero di tamponi per i calciatori non vada a impattare sulle necessità degli altri cittadini. Ci auspichiamo che queste osservazioni siano prese in considerazione dalla Federcalcio e che venga riadattato il protocollo". Poche ore dopo è lo stesso Spadafora ad annunciare l'ok della Federcalcio alle richieste del Cts.

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