Coronavirus, la Serie A riparte il 20 giugno

L'ok definitivo è arrivato dopo il summit tra Governo, Lega Serie A e FIGC. Il 13 ricomincerà anche la Coppa Italia. Spadafora: "Evitiamo assembramenti di tifo"

Una partita Lazio-Juve (Ansa)

Una partita Lazio-Juve (Ansa)

Roma, 28 maggio 2020 – Adesso ci sono anche i cosiddetti crismi dell’ufficialità: il campionato di calcio di Serie A ripartirà il 20 giugno e una settimana prima, il 13, ricomincerà anche la Coppa Italia, arrivata alle semifinali. Le due semifinali di ritorno si giocheranno il 13 e il 14 giugno, la finale il 17.

Il semaforo verde definitivo è scattato pochi minuti fa, dopo il vertice che ha visto, tra gli altri, protagonisti il presidente della FIGC Gabriele Gravina, quello della Lega Serie A Paolo Dal Pino e il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che al termine del summit ha dichiarato: “E’ giusto che il campionato di calcio riprenda, c’è anche l’ok del comitato Tecnico Scientifico. La Serie A riparte il 20 giugno, il mio auspicio è che nella settimana precedente si possa giocare la Coppa Italia. In caso di nuovo stop la Figc ha comunque un piano B ed eventualmente un piano C”. Fondamentale per l’avvallo definitivo è stata l’approvazione da parte del CTS del protocollo sanitario stilato dalla FIGC. Confermata anche la quarantena per tutta la squadra in caso di positività anche di un solo elemento del gruppo. Il CTS ha infatti mostrato "Apprezzamento per la puntualità di dettaglio nell'analisi di molti aspetti" e ribadito appunto la quarantena precauzionale in caso di positività anche di un solo elemento” come previsto dalle disposizioni chiare delle norme attualmente in vigore.

"Sono in corso contatti anche con i broadcaster che hanno i diritti delle partite di campionato, e le prime interlocuzioni sono positive. Il mio auspicio è che ci sia un segnale da parte di Sky, ovviamente nei limiti del possibile, che possa andare incontro alla volontà di tutti gli italiani di vivere questa ripresa con passione e anche evitando assembramenti in luoghi pubblici per andare a vedere le partite", ha aggiunto Spadafora.