Per approfondire:
Ripartire dalle certezze, ma con la consapevolezza che migliorarsi vorrà dire arrivare a traguardi inimmaginabili soltanto un anno e mezzo fa. Il Milan riparte e lo fa forte di due obiettivi che, se migliorati, non potranno che portare nuove gioie ai tifosi di un club che ha conosciuto il baratro (quasi assoluto) con la gestione Yonghong Li prima di rinascere con il Fondo Elliott al timone: il secondo posto dello scorso campionato e la qualificazione alla Champions. Milan: il calendario della Serie A 2021-2022 Nel primo caso, migliorarsi vorrebbe dire raggiungere lo Scudetto, un evento che dalle parti della Milano rossonera non accade addirittura dal 2011. Un’altra epoca, un altro Milan: quello ancora di Berlusconi e Galliani, oggi alla guida del Monza; ma anche quello di Gattuso, Inzaghi, Seedorf, Nesta, Pirlo e Ibrahimovic. Già, Ibra: il popolo rossonero riparte dal suo totem svedese, conscio però del fatto che non potrà essere l’uomo della rinascita per sempre. Già l’anno scorso Ibrahimovic ha saltato metà delle gare ufficiali per infortunio e quest’anno si presenterà al via con una carta d’identità che riporta 40 nella casella "anni". Tanti (troppi?) anche per chi è sempre rimasto attento e ligio al dovere. Motivo per il quale la dirigenza ha deciso di affiancargli Olivier Giroud, 35enne attuale campione d’Europa con il Chelsea e del Mondo nel 2018 con la nazionale francese. C’è il rischio che possa tramutarsi in un Mandzukic bis? Difficile, anche perché Giroud ha sempre giocato in grandi club ed in grandi campionati europei (Arsenal e Chelsea negli ultimi dieci anni) dimostrando tutta la sua affidabilità quanto è stato chiamato in causa. Certo ci saranno dei punti di domanda, perché le partenze a parametro zero di Donnarumma e Calhanoglu hanno privato Pioli di due punti fondamentali del suo scacchiere tattico: il primo è stato ...
© Riproduzione riservata