Giovedì 18 Aprile 2024

Ricciardi: "Partite di serie A al centro-sud"

"Ciò che suggeriremo è di avere provvedimenti diversi a seconda delle aree geografiche", le parole di Walter Ricciardi, membro dell'Oms e della commissione medica istituita dalla Figc

Walter Ricciardi

Walter Ricciardi

Roma, 17 aprile 2020 - "Differenziare le aree per livello di rischio è giusto, stiamo proponendo di giocare al centro-sud, perché non ha senso vietare attività dove ci sono zero casi come in Basilicata". Walter Ricciardi, componente dell'esecutivo dell'Oms e consigliere del Ministero della Salute in tema di Coronavirus, è stato scelto, assieme ad altri esperti, per far parte della commissione medica istituita dalla Figc. Commissione a cui spetta il compito di dare precise indicazioni e consigli in merito alla ripresa in sicurezza dell'attività del calcio italiano. 

"Bisogna valutare lo scenario in due settimane, perché è il tempo di incubazione del virus, La situazione sta andando meglio in molte regioni italiane, ma non in tutte. In Lombardia c'è ancora uno scenario preoccupante, non si può dare un'indicazione generica - sottolinea Ricciardi in un'intervista a Radio Punto Nuovo - A inizio maggio potremo dare dei suggerimenti guardando la situazione, ma è ancora un mese a rischio, specialmente in alcune regioni. Al centro-sud non c'è stata quell'esplosione terribile del nord". 

Da qui nasce la proposta di disputare le partite in quella zona d'Italia specifica. "La Campania ha reagito molto bene, tempestivamente, la popolazione ha compreso bene la situazione ed ha reagito in tempo, preoccupa un po' di più la Puglia. La seconda e terza ondata possono risultare più pericolose della prima: non possiamo permettercelo. Ciò che suggeriremo - continua Ricciardi - è di avere provvedimenti diversi a seconda delle aree geografiche. Questo virus continuerà a circolare fino a quando non si troverà un vaccino e così come colpisce i cittadini, anche i calciatori e lo staff: bisogna tutelare tutti. Per il protocollo ci sono diverse ipotesi, è sicuramente finalizzato alla fine del campionato". 

Non tutte le società però hanno i mezzi necessari per rispettare al 100% le norme presenti nel protocollo. "Ci sono squadre e squadre. Quest'impegno economico è pesante. C'è però un minimo che viene richiesto a chiunque: garantire la sicurezza".