Paulo Dybala
Torino, 7 febbraio 2019 - Paulo Dybala è pronto a riprendersi una maglia da titolare. Dopo la panchina contro il Parma mal digerita dalla Joya, che non a caso è tornata negli spogliatoi in anticipo rispetto al fischio finale, e il chiarimento necessario con staff tecnico e dirigenziale, l'argentino tornerà dal primo minuto al Mapei Stadium. Un impianto che evoca bei ricordi all'ex Palermo: fu infatti la sua tripletta a decidere la sfida di un anno fa (vittoria bianconera per 3-1). In tutto, sono quattro le reti rifilate al Sassuolo. Un bottino che, così come quello dei gol stagionali (appena 7 in 27 apparizioni), il "10" cercherà di incrementare domenica alle ore 18.
La DybalaMask non si vede dallo scorso 12 dicembre in occasione della trasferta di Champions League a Berna contro lo Young Boys. Per l'ultima esultanza in campionato bisogna andare ancora più indietro con il tempo, addirittura fino al 3 novembre, serata in cui il classe '93 è andato a segno nel 3-1 contro il Cagliari. Nessun allarmismo però in casa Juve per la sterilità offensiva di Paulo, che secondo Allegri non è dovuta alla posizione più arretrata del talento sudamericano, ma ai troppi pensieri che aleggiano nella testa del giocatore. Tutta una questione mentale: a Dybala basta sbloccarsi e poi gol arriveranno come nelle passate annate.
A Reggio Emilia può essere l'occasione giusta. Con Douglas Costa probabile assente, il solo Bernardeschi lo insidia per un posto accanto a Cristiano Ronaldo e Mandzukic. Ma l'argentino è favorito per cominciare dall'inizio, anche perché fisicamente sta molto bene. Dopo la prova opaca di Bergamo, a Dybala serviva un turno di riposo per ripartire al meglio. E adesso il fantasista bianconero scalpita. Un'ottima notizia per Allegri, così come il recupero di Leonardo Spinazzola, che oggi si è allenato parzialmente in gruppo. Barzagli, Bonucci e Chiellini continuano invece con i rispettivi programmi personalizzati, ma, specie per gli ultimi due, il rientro si avvicina. Avere a disposizione entrambi per la Champions pare insomma tutt'altro che utopia.