Martedì 23 Aprile 2024

Salernitana-Napoli 0-2, decidono Di Lorenzo e Osimhen

Con due lampi gli azzurri espugnano l'Arechi e, in attesa delle altre partite, allungano ulteriormente sulle inseguitrici

Di Lorenzo festeggia con Mario Rui (Ansa)

Di Lorenzo festeggia con Mario Rui (Ansa)

 

Napoli, 21 gennaio 2023 - Nel derby campano succede tutto a cavallo tra i due tempi e, tanto per cambiare, a sorridere è il Napoli, che liquida la pratica Salernitana grazie alle reti di capitan Di Lorenzo e Osimhen. Per gli azzurri, in attesa dei restanti match della giornata che chiude un girone di andata da sogno, matura un clamoroso +12 sul Milan (che diventa +13 sull'Inter), mentre sulla sponda granata il mare continua a essere molto agitato: il ritorno (lampo) di Davide Nicola non ha risolto i problemi di una squadra che pare aver imboccato una strada molto pericolosa, specialmente se si considera il risveglio del Verona.

Primo tempo

La prima chance del match è firmata dal Napoli: è il 12' e Di Lorenzo, su un cross di Mario Rui, fa la sponda per Osimhen, che calcia a botta sicura ma trova sulla sua strada il corpo di Gyomber. Il nigeriano ci riprova al 20' con una girata al volo su corner battuto da Lozano: Ochoa risponde alla grande in due tempi. Sul ribaltamento di fronte Piatek vince il duello con Rrahmani e poi tira col mancino: Meret si rifugia in angolo. Alla mezz'ora il neo entrato Lovato (fuori Gyomber per un guaio muscolare) non va lontano dal bersaglio grosso con un tentativo dalla distanza. La Salernitana sembra un muro insuperabile per il Napoli, ma in pieno recupero ci pensa Di Lorenzo a sbloccare la sfida con un destro letale per Ochoa: pregevole nell'occasione anche la penetrazione, con tanto di rimorchio, di Anguissa.

Secondo tempo

Al rientro dagli spogliatoi gli azzurri chiudono subito la pratica con Osimhen, che da due passi ribadisce in rete il precedente destro di Elmas che si era schiantato sul palo. I granata non ci stanno e cercano la reazione prima sull'asse Vilhena-Piatek e poi con Pirola, ma entrambe le incornate sfilano sul fondo. Al 59' servono invece i guantoni di Ochoa per respingere il colpo di testa di Osimhen, pescato da Zielinski. Al 63' è il corpo di Pirola a respingere la sventola di Lozano, mentre dopo 20' sull'altro fronte ci pensa il palo (con la complicità di Meret) a risputare in campo un gran destro di Piatek. E' di fatto l'ultima emozione di una partita non memorabile sul piano dello spettacolo che certifica ulteriormente la forza del Napoli: anche senza Kvaratskhelia.