Giovedì 18 Aprile 2024

Lazio, Romagnoli: "Abbiamo un allenatore preparato"

Il difensore ha parlato della sua fede biancoceleste e del grande ritorno nella capitale

Romagnoli ha parlato della sua avventura alla Lazio

Romagnoli ha parlato della sua avventura alla Lazio

Roma, 21 gennaio 2023 - Sette anni trascorsi al Milan, poi il passaggio alla Lazio dove è subito diventato un vero idolo della tifoseria. Lunedì Alessio Romagnoli incontrerà la sua ex squadra, una grande emozione per un incontro che potrebbe rilanciare i biancocelesti in classifica. A DAZN ha raccontato il suo ritorno nella capitale, dove ha indossato la maglia della sua squadra del cuore: "Ero un bambino, sarà stato il 2003/2004 ed è stata l'unica volta, prima di tornare quest'anno. Entrai con mio papà, perché tramite un amico ottenemmo due pass per assistere all'allenamento. C'era Mancini come allenatore e la squadra si allenava nella gabbia. Io sognavo di tornarci da calciatore, quando sono tornato è stato emozionante, come ogni giorno che ritorno".

Il ritorno alla Lazio

Romagnoli poi ha spiegato anche come è nata l'idea di tornare alla Lazio, dopo aver vissuto sette stagioni intense con il Milan: "Io ho sempre avuto l'idea di voler tornare. Non volevo farlo troppo tardi, ma in un'età in cui mi sentivo ancora bene, in cui potessi dare il meglio di me stesso. Avevo altre buone offerte sul mercato, però c'è sempre stata questa volontà di tornare, la voglia di vestire questa maglia. La volontà c'è sempre stata, poi comunque la Lazio ha un bel progetto, è una squadra molto competitiva e molto forte, ha un mister che è molto molto bravo e preparato, quindi mi son detto che questo era il tempo per tornare". Il difensore ha anche raccontato il lavoro svolto con Sarri, un allenatore capace di dare alla Lazio una forte identità: "Noi lavoriamo tutti i giorni, sia di reparto, sia come squadra. Abbiamo dei concetti che seguiamo, che ci danno de benefici. Poi a volta capita, come è successo, che non va bene la partita ma l'idea con o senza palla è rimasta. Ci sono altre cose, poi, che vanno messe apposto durante la partita. La cosa bella, però è che noi abbiamo un'identità e la riconoscono tutti".

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