Giovedì 18 Aprile 2024

Roma-Porto in tv, dove vedere la Champions. Le ultime sulle formazioni

Andata degli ottavi di Champions all'Olimpico. De Rossi: "Pronti a stupire ancora"

Nicolò Zaniolo si allena prima di Roma-Porto (Ansa)

Nicolò Zaniolo si allena prima di Roma-Porto (Ansa)

Roma, 12 febbraio 2019 - Rialzare la testa per non cadere nel baratro. Non ha scelte la Roma in casa col Porto, nell'andata degli ottavi di finale di Champions League. Umiliati in Coppa Italia, fuori dalla lotta scudetto e 'solo' sesti in campionato, a Di Francesco e i suoi resta la massima competizione europea per far girare una stagione che ha avuto, finora, più delusioni che gioie. Eccetto in Champions, dove i giallorossi si trovano davanti un avversario non facile, ma sicuramente non impossibile. Il ritorno, in Portogallo, è fissato per mercoledì 6 marzo alle 21. 

Formazioni e diretta dalle 21

Orari tv. Fischio d'inizio ore 21 all'OIimpico, il match non sarà trasmesso in chiaro: diretta su Sky Sport Uno (canale 201) e Sky Sport 252. La partita sarà visibile in streaming sulla piattaforma Sky Go

Formazioni. Di Francesco dovrebbe puntare sul tridente El Shaarawy-Dzeko-Zaniolo.  Capitan De Rossi a centrocampo con Cristante e Pellegrini, dietro la coppia di centrali sarà Manolas-Fazio. Tegola in difesa: stop muscolare per Karsdorp, tocca a Florenzi. 

Probabili formazioni

Roma (4-3-3): 1 Olsen, 24 Florenzi, 44 Manolas, 20 Fazio, 11 Kolarov, 7 Pellegrini, 16 De Rossi, 4 Cristante, 22 Zaniolo, 9 Dzeko, 92 El Shaarawy. All.: Di Francesco.  Porto (4-3-3): 1 Casillas, 3 Eder Militao, 28 Felipe, 33 Pepe, 13 Alex Telles, 16 Herrera, 22 Danilo, 10 Oliver Torres, 25 Otavio, 29 Soares, 8 Brahimi.  All.: Sergio Conceicao.

Arbitro: D. Makkelie (Ola)

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Roma, la rinascita va in Porto? De Rossi: "Pronti a stupire ancora" - di Paolo Franci

Quel tackle tatuato sul polpaccio è più di un gesto familiare. E’ una scelta di vita impressa sulla pelle. La via del tackle, per Daniele De Rossi - anzi, ‘Dagnele’ come lo chiamano qui a Roma - è filosofia di vita. Niente a che vedere con l’irruenza, l’istinto del contatto anche brutale. Perchè un tackle può essere anche ragionato, filosofico addirittura, se presuppone la nascita di un qualcosa, da una giocata a una scelta di vita. E così, Daniele De Rossi non ha paura di entrare in scivolata sull’attrito tra Kolarov e i tifosi. Poi però, il tackle diventa farfalla quando parla dei compagni. Del tecnico. Di tutto un mondo intorno che lo riporta a quel maledetto Porto. Sì, maledetto. In senso sportivo si intende. Quella notte, il 23 agosto di quasi tre anni fa, si fece cacciare nella gara dell’Olimpico che valeva la qualificazione. La Roma aveva dominato e pareggiato a Oporto poi, ridotta in nove (rosso a lui e Palmieri), umiliata e sbattuta fuori dal preliminare Champions. Con lui è però è un’altra Roma. Lo hanno capito anche i sanpietrini da queste parti. E allora, che altra Roma sia nel giorno più importante della stagione: la doppia sfida con i portoghesi. E se i tifosi insultano Kolarov e lui risponde con un criptico inchino (gol con il Chievo) ecco il Capitano: "Se si dovesse ricomporre questa frattura io sarei il più contento del mondo. Quello che posso dire ai tifosi posso è che, visto che si sono sempre fidati di me, di continuare a fidarsi quando dico che è un grande professionista. Preferisco quelli così da quelli che baciano la maglia e poi al primo dolorino si fermano". Un pronostico? (Forse) Si ricomporrà la frattura.

Poi, i tre mesi di apnea con quel ginocchio traditore che non gli dava pace e la squadra che crollava e si rialzava mentre il mondo giallorosso si rendeva conto che senza di lui e uno Nzonzi ancora difficile da capire, è davvero dura: "L’importanza che mi danno compagni e mister? Negli ultimi anni mi hanno fatto sentire come mai prima in carriera. Io posso solo ringraziarli". Eppoi, Di Francesco e l’equilibrismo sull’orlo del baratro: "Lui ha un’idea di calcio e quella non cambia a seconda degli esiti. Ha sempre tenuto la barra dritta e non ha mai perso la testa in una città difficile come questa. Qui s’è parlato tanto del suo futuro, ma siamo quinti e l’orlo del baratro per me è altra cosa. Io sono stato quintultimo in classifica e quello sì che è baratro...".

E si arriva al Porto e al tesoro Champions, la semifinale dello scorso anno: "E’ un valore aggiunto e ci fa arrivare più pronti a queste partite. Lo abbiamo detto tante volte quando giocavamo contro il Real Madrid, il Barcellona o lo stesso Liverpool che loro forse erano più abituati di noi...". Non che quelli di Oporto siano pivelli, anzi, ma con ‘Dagnele’ in campo è un’ altra Roma no?