Martedì 23 Aprile 2024

Roma, Pellegrini si racconta: "L'emozione più grande è giocare per la squadra del cuore"

Lorenzo Pellegrini risponde ai tifosi sui social: il racconto del centrocampista simbolo della Roma, tra lato personale e curiosità

Lorenzo Pellegrini in azione nel Derby

Lorenzo Pellegrini in azione nel Derby

Roma, 30 marzo 2020 - Dopo gli addii di Totti e De Rossi e la partenza (forse) temporanea di Florenzi, Lorenzo Pellegrini è il vero cuore romano della Roma. La stagione in corso è sicuramente la migliore della sua carriera e le tante belle giocate lo hanno consacrato a un livello più alto, soprattutto nel momento in cui è stato bravo a superare qualche partita di difficoltà. Oggi il classe 1996 ha risposto a delle domande dei tifosi sui social, cominciando con il racconto del suo esordio assoluto con la Roma.

“Rudi Garcia prima di ogni partita bussava alla porta di tutti i giocatori per fare l’in bocca al lupo e per dare le ultime direttive. Quel giorno mi disse di tenermi pronto. Una volta entrato un po’ di paura c’era. Era un periodo difficile e stavamo vincendo 1-0 con un gol di Daniele. Una volta in campo tutto è diventato più facile. Sono stati più emozionanti il prima e il dopo piuttosto che la partita in sé”.

Sugli idoli Pellegrini non ha grossi dubbi, e non sorprende il pubblico romanista. “Da romano e romanista i due punti di riferimento per me sono sempre stati Francesco e Daniele. Lo stesso discorso valeva per i miei cugini, per mio padre, per tutta la mia famiglia. Oltre a Totti e De Rossi, un calciatore che ho sempre ammirato è Ronaldinho. Era capace di trasportarti con la sua classe. Faceva divertire tutti perché per prima cosa si divertiva lui giocando”.

Ma sui paragoni con Totti ci tiene a precisare. "Io non sarò mai Francesco, lui è una leggenda, un campione, un punto di riferimento. Francesco è Francesco e come lui non ne nascerà un altro. Io sono Lorenzo”. 

Con Totti però condivide il fatto di giocare per la squadra che ha sempre tifato, l'orgoglio più grande per Pellegrini. “È incredibile. Penso a tutti i bambini con cui giocavo quando ero piccolo e che ora vengono allo stadio per sostenere la Roma. Sento che tutti quei bambini sono parte di me e io parte di loro. È una sensazione fantastica. È quasi indescrivibile. È una delle cose più belle, non solo per me ma anche per la mia famiglia. Mio padre è come un eroe per me, sapere quanto sia emozionante per lui vedermi scendere in campo con la maglia della Roma, mi rende ancora più orgoglioso”.