Roma, Mourinho: "Vogliamo che la squadra abbia successo nel futuro”

L'allenatore giallorosso si racconta: "Mi sento migliorato. Ho sempre detto che si può conoscere un giocatore solo se si lavora con lui"

Mourinho racconta la sua esperienza alla Roma

Mourinho racconta la sua esperienza alla Roma

Roma, 8 settembre 2021- Jose Mourinho è sempre più legato alla Roma: in un'intervista rilasciata per il canale YouTube della Serie A, l'allenatore ha parlato della sua nuova esperienza a tutto tondo, a cominciare dal progetto portato avanti dai Friedkin al valore della rosa che ha a disposizione. "Non è un progetto dei Friedkin, né di Mourinho o di Tiago Pinto. Questo è il progetto Roma- ha dichiarato- Questo è un progetto in cui i proprietari vogliono lasciare un’eredità, vogliono fare qualcosa di molto importante per il club in modo molto sostenibile. Vogliamo che la Roma abbia successo nel futuro”.

Una grande carriera alle spalle

Mourinho è ritornato in Serie A dopo dieci anni con alle spalle esperienze non proprio positive in Premier League. Le precedenti avventure però lo hanno aiutato a maturare ancora di più: "Sto molto meglio ora, dico sul serio. Mi sento migliorato ora perché questo è un lavoro dove l’esperienza conta tanto. Tutto diventa un deja vù perché sono passato attraverso così tante esperienze. Conosco l’Italia, conosco la cultura del calcio, conosco qualcosa della Roma, che era la mia vera rivale, era vicina noi per lottare per i titoli nazionali. Ora sono pronto per questo". Il portoghese poi ha lodato l'amore dei tifosi verso la Roma, nonostante anni senza trofei: "È davvero incredibile che negli ultimi 20 anni non ci siano stati molti momenti, per gioire e esultare insieme. Ma quella passione non è mai svanita. È molto facile essere un grande sostenitore di una squadra che vince continuamente, un’altra cosa è essere tifoso in questo tipo di situazione, questo per me significa molto".

Il rapporto con la squadra

Fin dal primo momento c'è stato un legame speciale tra Mourinho e la Roma. I giocatori si sono adattati al suo modo di pensare e vedere il calcio, facendo nascere una sinergia che potrebbe portare a grandi risultati: "Ho sempre detto che si può conoscere un giocatore solo se si lavora con lui. Ma in realtà solo quando sei con loro in campo, quando guardi le difficoltà, quando vivi le cose positive significa che inizi a conoscerli davvero. Tutti devono sentire che voglio dare tutto quello che ho alla squadra. Tutti devono essere felici quando vinciamo, tutti devono essere tristi quando perdiamo, ma tutti devono essere uniti come una squadra".

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