Roma, Mourinho si presenta: "Sono qui per lavorare, fra tre anni festeggeremo"

I giallorossi presentano ufficialmente il nuovo allenatore: "Non sono in vacanza, questa sarà la Roma dei romanisti". E poi continua: "Io vittima di come la gente mi guarda, è facile vincere e poi magari non avere soldi per pagare gli stipendi"

Mourinho si presenta ai suoi nuovi tifosi

Mourinho si presenta ai suoi nuovi tifosi

Roma, 8 luglio 2021- Il Mourinho Day è finalmente arrivato: sulla Terrazza Caffarelli in Campidoglio la Roma ha presentato ufficialmente alla stampa il suo nuovo allenatore, tornato in Italia 11 anni dopo il triplete vinto con l'Inter. Maturo sì, ma non certo meno esuberante del solito nelle dichiarazioni ma soprattutto nelle frecciatine rivolte alla sua ex squadra. Adesso però il suo mondo si è tinto di giallorosso e la missione è regalare alla squadra qualche trofeo.

Una presentazione storica

Nel magnifico scenario situato nel cuore della città Mourinho ha cominciato ringraziando tutti per l'accoglienza calorosa e ha aperto la sua conferenza stampa citando una frase di Marco Aurelio: "Perché sono qui? Me lo chiederete e rispondo ora. Siamo vicini allo statua di Marco Aurelio, nulla viene dal nulla, come nulla ritorna nel nulla. E questo è molto simile a quello che io ho sentito quando ho parlato con i Friedkin. La parola tempo nel calcio non esiste, qui esiste ed è fondamentale. La società non vuole successo oggi e problemi domani, ma creare qualcosa di sostenibile nel futuro". Lo Special One mette subito in chiaro la sua missione con la Roma: "Non sono qui per la città perché non sono in vacanza. Sento la responsabilità del legame con la città ma siamo qui per lavorare, quindi allenamento alle 4 e ciao a tutti".

Nessuna notizia sui giocatori

Nel corso della conferenza Mourinho non ha lasciato trapelare nessuna notizia che riguarda i suoi giocatori e la scottante questione della fascia da capitano, tolta a Dzeko alla fine della scorsa stagione: "Sarò antipatico ma non condivido con voi quello che faccio all’interno. Ne parlo prima con i giocatori che con voi". "Io sono l’allenatore della Roma -ha continuato il portoghese dopo una breve parentesi relativa al mercato di Tiago Pinto- non voglio essere niente di più. Non voglio la Roma di Mourinho, ma la Roma dei romanisti. Io non sono nessuno, sono uno in più. Niente di più. Lavorerò 24 ore, tranne qualche ora per riposare. Se come conseguenza del nostro lavoro possiamo dare qualcosa di più al calcio italiano bene. Io farò di tutto per difendere i miei giocatori e la mia società, non cercherò problemi". Un accenno poi anche all'esperienza in Premier League e alle critiche arrivate dopo l'esonero con il Tottenham: "Io sono una vittima di come la gente mi guarda. Al Manchester ho vinto 3 titoli ed è stato un disastro, al Tottenham non mi hanno fatto fare la finale e per me un disastro. Quello che per me è un disastro, per gli altri è un successo. Il nostro obiettivo? Vincere la prima partita ufficiale. Poi penseremo alla seconda".

Obiettivo titoli e una frecciatina all'Inter

Andando avanti poi Mourinho mette in chiaro il suo piano d'azione che prevede un progetto che si svilupperà con il tempo così da permettere alla Roma di arrivare in alto mantenendo solida la società: "Voi parlate sempre di titoli, noi di tempo, progetto e lavoro. Poteva essere una promessa troppo facile, ma la realtà è un’altra roba. I titoli arriveranno, la proprietà vuole arrivare lì e restare lì." Non è mancata una frecciatina alla situazione dell'Inter: " È facile vincere e poi magari non avere i soldi per gli stipendi". E per concludere lascia un messaggio positivo a tutti i tifosi giallorossi: "Fra tre anni mi vedo festeggiando".

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