Venerdì 19 Aprile 2024

Roma, Monchi: "Io cacciato, racconto la mia verità"

Juan Jesus: "Perdono il ragazzo che mi ha insultato ma lui si prenda le sue responsabilità"

Monchi (La Presse)

Monchi (La Presse)

Roma, 18 ottobre 2019. L’ex Direttore della Roma Monchi torna a parlare del suo addio ai colori giallorossi. Dalle pagine del quotidiano spagnolo El Confidencial ricorda i suoi trascorsi nella Capitale e non usa parole al miele per raccontare la fine del rapporto lavorativo con la Roma. “Quando sono tornato da Roma, o meglio, quando mi hanno cacciato, così raccontiamo un’altra cosa” – dice Monchi senza giri di parole – “ho iniziato a sentire che la stagione era stata molto complicata e con molti infortunati, quindi ho fatto uno studio”. L’attuale DS del Siviglia ricorda che i tanti infortuni hanno condizionato le prestazioni del suo team. “Non usare i tuoi giocatori per il 15% della stagione ha un costo sportivo” – conclude Monchi – “. Ha anche un costo economico che si aggira intorno ai 20 milioni di euro e soprattutto nel conto dei risultati”.

JESUS: “PERDONO IL RAGAZZO CHE MI HA INSULTATO MA DEVE PRENDERSI LE SUE RESPONSABILITÀ”. Juan Jesus torna a parlare di lotta al razzismo e dell’evento che l’ha coinvolto in prima persona. Il difensore giallorosso, dai microfoni di Sky Sport, ricorda gli insulti ricevuti su Instagram da un tifoso giallorosso che, in conseguenza del gesto, stato daspato. “Credo che dobbiamo ancora lottare tanto per cambiare questo mondo, in cui abbiamo figli da crescere e tutti noi vogliamo farlo in un mondo migliore appunto. Bisogna partire da questo, meno persone così in giro e sarà un bene per tutti” – ha detto Jesus – “L’insulto è sempre una maleducazione. La critica ci può stare, sia in campo sia fuori. Ma giudicare per il colore della pelle, per la religione o simili non va bene. Nel 2019 non possono succedere cose del genere. Dobbiamo fare sempre del nostro meglio per migliorare il mondo, i nostri paesi e la nostra società”. Il tifoso responsabile dell’insulto non potrà mai più accedere alle gare della Roma, la società ha infatti scelto una misura molto forte tanto da far capire quanto la lotta al razzismo sia in cima alle sue priorità. “Io lo perdono, però deve capire cosa ha fatto, perché non è un bambino ma una persona adulta” – ha concluso Jesus – “Tutti noi sbagliamo, però dobbiamo prenderci sempre la responsabilità di quanto fatto. Io ho fatto il mio, la Roma ha fatto il suo, quindi ora dobbiamo aspettare solo il tempo e l’iter giuridico per finire tutto questo”.