Roma-Liverpool 1984, quello show di Grobbelaar ai rigori

Il portiere dei Reds innervosì con un atteggiamento antisportivo Conti e Graziani, che sbagliarono dal dischetto

Bruce Grobbelaar (da youtube)

Bruce Grobbelaar (da youtube)

Roma, 13 aprile 2018 - Dopo l'impresa in rimonta contro il Barcellona, ora i tifosi della Roma sognano la rivincita storica contro il Liverpool. Sì perchè quando dall'urna di Nyon come avversario in semifinale è uscita la formazione dei Reds, tutti i giallorossi della capitale hanno ripensato e quella beffarda notte del 30 maggio 1984, allo Stadio Olimpico, con la sceneggiata del portiere Bruce Grobbelaar che portò all'errore dal dischetto di Graziani. 

Si chiamava Coppa dei Campioni, la finale si disputava proprio nella capitale e i giallorossi di Niels Liedholm si erano guadagnati il diritto di giocarsela davanti al loro pubblico. L'avversario era la formazione considerata da tutti la più forte d'Europa, il Liverpool di Ian Rush allenato da Joe Fagan, alla sua quarta finale dopo quelle vinte nel 1977, 1978 e 1981.

La Roma esordiente nel torneo si presentava con una formazione delle più forti della sua storia, con campioni di livello mondiale: Paulo Roberto Falcao, Bruno Conti, Toninho Cerezo, Roberto Pruzzo, 'Ciccio' Graziani, Agostino Di Bartolomei, Sebino Nela. 

Ma la partita rimane come stregata nella memoria dei fan della Lupa, condizionata dall'arbitro svedese Erik Fredriksson, che non fischiò un fallo sul portiere della Roma, Franco Tancredi, azione che portò poi a un pasticcio difensivo di Dario Bonetti che calciò addosso al suo numero uno regalando a Phil Neal la palla dell'1-0. Al sogno del pareggio con la piroetta di Bruno Conti per un assista perfetto per la testa di Roberto Pruzzo.   

La memoria corre poi ai calci di rigore, per la prima volta in Coppa dei Campioni, dopo che il risultato non era cambiato, neanche dopo i tempi supplementari. La sequenza dal dischetto è ancora nella mente dei tifosi: parte il capitano della Roma, Agostino Di Bartolomei, che calcia una 'fucilata' imprendibile. Poi tocca all'inglese Steve Neal, autore del gol dei Reds nei tempi regolamentari, che sbaglia. L'Olimpico s'infiamma la Roma è in vantaggio. 

Inizia lo show di Bruce Grobbelaar, il portiere vestito di verde barcolla, mentre si reca sulla linea di porta sembra ubriaco, fa il buffone. Purtroppo la pantomima antisportiva innervosisce il campione del mondo Bruno Conti che calcia fuori. Souness non sbaglia. Il difensore Righetti, che tira al posto del titubante Falcao, tiene viva la speranza. Ian Rush segna e carica il fardello sulle spalle di Francesco detto 'Ciccio' Graziani. Grobbelaar continua a dondolare e Ciccio si fa il segno della croce, e tira alto. Il ricordo si chiude con il portiere più odioato dai romani che incomincia a correre per la gioia dell'aver conquistato la quarta Coppa dei Campioni. 

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Un dolore che ebbe anche i suoi strascichi con il famoso, si narra, scontro fisico negli spogliatoi tra Bartolomei e Falcao: il capitano che accusava di vigliacchieria il brasiliano, colpevole di non aver voluto tirare i calci di rigore. 

Dopo quel 30 maggio c'è stato il doppio confronto di Coppa Uefa del 2001, anno del terzo scudetto romanista. In quell'occasione la Roma vinse ad Anfield, ma venne eliminata perché all'andata aveva perso in casa per 2-0. L'anno dopo le due squadre si ritrovarono nei gironi di Champions, finì 0-0 e 2-0 per i Reds. 

Il gesto di Grobbelaar, odiato dai romanisti, ha però fatto scuola al Liverpool, se è vero che contro il Milan nella finale della Champions League 2005, il difensore Carragher invitò con insistenza il portiere Jerzy Dudek ad imitare l'eroe dell''84. Il polacco lo fece è parò due rigori regalando il successo ai Reds nella notte di Istanbul.

Ora sarà doppia sfida, prima martedì 24 aprile ad Anfield Road, con la Kop che canta "You'll never walk alone", e all'Olimpico mercoledì 2 maggio davanti a 60mila persone che sognano con la 'Magica'.