Giovedì 25 Aprile 2024

Roma, l'amore di Dzeko: "Essere capitano qui è un onore"

Il centravanti bosniaco ha parlato durante la sua quarantena giurando amore alla Roma, di cui dopo l'addio di Florenzi è diventato capitano

Edin Dzeko in campo con la Roma

Edin Dzeko in campo con la Roma

Roma, 10 aprile 2020 - Edin Dzeko è il simbolo della Roma di oggi: capitano dopo la partenza di Florenzi, indiscutibilmente il riferimento offensivo di questa squadra negli ultimi anni. Ora però non può fare gol e deve aspettare come tutti il via libera per tornare a giocare: passa la sua quarantena a Roma, ormai la sua nuova casa, tanto che in famiglia c'è chi la mette al primo posto anche davanti a Sarajevo.

"Per Sarajevo ho un amore infinito e sarà così per sempre. Di Roma mi mancherebbe casa nostra, dove abitiamo: quando andiamo in vacanza a Sarajevo, nostra figlia ci chiede sempre 'Quando torniamo a casa', perché per lei casa sua è qui. Amano tanto Roma" ha detto a Sky il bosniaco.

Occasione per commentare anche la sua promozione al ruolo di capitano, figura chiave nella Roma che negli ultimi venti anni ha sempre avuto leader importantissimi. "La prima volta che sono stato capitano è stato negli ultimi sei mesi a Wolfsburg, poi sono andato al Manchester City. Negli ultimi sei anni sono stato capitano della Bosnia e sono orgoglioso. Poi esserlo a Roma dopo Totti e De Rossi è un grande onore in questa società meravigliosa. Io già da prima mi sentivo uno dei capitani, perché penso che ogni squadra abbia più di un leader dentro e fuori dal campo al di là della fascia".

Voglia di tornare a giocare e a segnare, quella è impossibile che manchi a un calciatore come Edin Dzeko, ma è chiaro che anche un grande bomber come lui deve fermarsi e sperare che il peggio rimanga alle spalle. "È una questione molto delicata. Sicuramente la cosa più importante è la salute di tutti noi. In questo momento di certo lo sport non è la priorità. Io come tanti amo lo sport ed è parte delle nostre vite. Quando la situazione si calmerà e non ci sarà più pericolo, è giusto finire il campionato perché è ciò per cui abbiamo lavorato tutti i giorni".