Roma, fuochi d'artificio in zona Cesarini in 9 partite su 10

In quasi tutte le sfide disputate dalla banda Di Francesco è arrivata almeno una rete nei minuti conclusivi, a testimonianza di una squadra troppo discontinua nell'arco dei 90'

L'esultanza di Dzeko contro l'Empoli

L'esultanza di Dzeko contro l'Empoli

Roma, 13 ottobre 2018 - Nell'incertezza generale di questa prima parte di stagione della Roma c'è una costante quasi fissa: gli ultimi 10' delle partite dei giallorossi regalano emozioni forti. In un senso o nell'altro. FINALI DI FUOCO - In 9 delle 10 gare disputate dai capitolini sinora nella cosiddetta zona Cesarini è infatti successo di tutto. Il trend era chiaro fin dal primo match di campionato, quando il mancino al volo di Dzeko a ridosso del 90' aveva steso a domicilio il Torino: proprio il bosniaco ha proseguito nel solco di questo copione a Empoli, chiudendo negli ultimi minuti una sfida che i padroni di casa avrebbero meritato di pareggiare. Non solo gioie: i titoli di coda delle partite hanno regalato anche varie amarezze alla banda Di Francesco, che per esempio ha perso 3 punti tra Milan e Chievo proprio mentre l'arbitro stava per portarsi il fischietto alla bocca. Quelli arrecati da Cutrone e Stepinski non sono poi gli unici dispiacere piovuti sulla Roma in zona Cesarini se si pensa anche alla rete tanto bella quanto ininfluente sul risultato siglata dal madridista Mariano Diaz in Champions League. Di 3 punti è il bilancio pure dei punti guadagnati nei 10' conclusivi: si va dai 2 col Torino, punito dalla suddetta gemma di Dzeko, a quello con l'Atalanta, riacciuffata (e quasi ribaltata) in pieno recupero con un rocambolesco 3-3. Infine, sono serviti solo per rimpinguare il bottino (e per far felici i fantacalcisti) i gol siglati dai giallorossi in zona Cesarini contro Frosinone, Lazio, Viktoria Plzen ed Empoli. RIMPIANTI E SPERANZE - Ad un occhio più superficiale questa statistica potrebbe sembrare una casualità figlia delle squadre che, giocoforza, nei minuti finali si allungano. La storia insegna però che quando qualcosa accade spesso cessa di essere solo coincidenza e diventa un campanello d'allarme. Se è vero che la Roma è stata brava anche a riacciuffare partite che stavano scivolando via sui binari del pareggio o addirittura della sconfitta, è altrettanto indiscutibile il contrario, sintomo che i giallorossi, in un senso o nell'altro, faticano a dominare l'avversario nell'intero arco dei 90'. Sul banco degli imputati ci va sia qualche veterano apparso finora lontano dai giorni migliori che l'incertezza tattica vissuta dalla banda Di Francesco a inizio stagione. La cattiva notizia è che molti punti sono scivolati via per questo motivo: la buona si chiama 4-2-3-1, il modulo che pare aver risolto gran parte dei problemi in casa Roma.