Martedì 23 Aprile 2024

Riapertura degli stadi, ok del governo. Serie A, massimo mille tifosi

La decisione arriva a seguito della riunione voluta dal ministro per gli Affari regionali Boccia con il presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini, dopo il caos sulle riaperture. Piemonte: ok per Juve-Samp

L'amichevole Parma-Empoli allo stadio Tardini di Parma (Ansa)

L'amichevole Parma-Empoli allo stadio Tardini di Parma (Ansa)

Roma, 19 settembre 2020 - Stadi aperti per tutte le partite di Serie A da domani, con la limitazione di un massimo di ingressi di mille persone. E' stato stabilito durante l'incontro organizzato dal ministro Boccia, assieme al presidente della conferenza delle Regioni Bonaccini, e in presenza dei ministri Speranza e Spadafora. 

Già da lunedì prossimo si studierà il modo per applicare le stesse misure negli stadi per le partite di serie B e C. Alla videoconferenza, oltre a Boccia, Spadafora Speranza e Bonaccini, erano presenti anche i governatori, Fedriga, Marsilio, Toma, Bardi, Cirio e Fontana.

Spadafora su Facebook ha spiegato: "Al fine di non fare disparità tra le squadre e come sperimentazione in vista delle prossime aperture, ho chiesto che questa decisione venisse estesa a tutto il territorio nazionale". 

Ok a tifosi per Juve-Samp

Il Piemonte, poco dopo, ha comunicato che domani, come previsto dal Governo, sarà possibile tornare allo stadio. Alberto Cirio firmerà nelle prossime ore firmerà l'ordinanza. Prima a giovarne sarà la Juve: all'Allianz Stadium per Juventus-Sampdoria domani sera ci saranno mille persone, e nel rispetto dei protocolli di sicurezza.

La protesta della Serie B

Il primo a dirlo è stato il presidente della Figc, Gabriele Gravina: "Il fatto che il via libera sia arrivato solo per la Serie A, e non per gli altri campionati professionistici, mi lascia perplesso", che ha spiegato: "I protocolli di sicurezza sono i medesimi in tutte e tre le serie professionistiche, così come lo devono essere le regole per il distanziamento, quindi anche su questo tema ci deve essere lo stesso trattamento". Poi è arrivata una  nota della Lega di Serie B: "Non si comprende la ragione delle motivazioni secondo le quali il governo ha dato il via libera all'apertura parziale degli stadi solo in serie A", che la definisce una decisione "irrazionale". 

Spadafora: mi occupo di tutti gli sport

"Fa sorridere che gli stessi che mi hanno sempre accusato di occuparmi di tutti gli sport tranne la serie A, ora mi stiano accusando del contrario. Come sempre io mi occupo di tutto lo sport, altri cercano solo pretesti per polemiche poco utili", è la risposta alle polemiche del  ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, in una nota diramata in serata. "Oggi si è deciso sulla serie A perché ricomincia questo weekend e perché ho voluto per equità rendere uniforme una scelta che era stata autonomamente adottata solo da tre presidenti di Regione". Spadafora sottolinea: "Gli altri campionati inizieranno il prossimo fine settimana e condivideremo una linea unica per tutti, per evitare le fughe in avanti di queste ore".

Prima il caos, poi la riunione

Sembra destinata a rientrare la polemica e in caos tra Stato e i governatori sulle riaperture. Il caos era nato dopo il via libera di ieri del ministro dello sport Spadafora all'ingresso di 1.000 persone negli impianti sportivi, a cui aveva fatto seguito il fai-da-te dei governatori. Per primo, in Emilia-Romagna, si era mosso il governatore Bonaccini che con un'ordinanza ha concesso la deroga al numero massimo di spettatori: in mille saranno quindi sugli spalti di Parma e Reggio Emilia, e nei match di Serie A Parma-Napoli (12.30) e Sassuolo-Cagliari (18) di domenica. A seguire il governatore Luca Zaia aveva firmato a sua volta per permettere in Veneto 1.000 persone negli impianti all'aperto, e 700 in quelli al chiuso. Ma troppo presto, perchè stasera il Bentegodi di Verona resterà chiuso per prima di campionato tra l'Hellas e la Roma: pochi steward e problemi nella vendita biglietti.

Il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, invece oggi si era detto pronto a fare da solo, se non arrivano direttive ufficiali da Roma: "Dopo le dichiarazioni del ministro Spadafora, ci siamo interfacciati con Roma. Il Governo ha assicurato l'emanazione di un provvedimento nazionale nelle prossime ore. Ci auguriamo che non sia l'ennesimo annuncio, in tal caso risolveremo la cosa la prossima settimana a livello regionale". 

Poi era arrivato anche l'ok al pubblico, nelle misure previste, in Lombardia, firmato dal presidente Attilio Fontana, e in vigore da oggi fino al 15 ottobre. L'ordinanza prevede, come le altre, la misurazione della temperatura corporea sia per il personale che per il pubblico, impedendo l'accesso in caso di temperatura superiore a 37,5, e l'uso della mascherina obbligatorio all'aperto e al chiuso, oltre al distanziamento. Inoltre si prevede che "l'acquisto dei biglietti dovrà essere preferenzialmente effettuato on line. L'eventuale servizio di biglietteria in loco può essere previsto purché le relative postazioni siano dotate di barriere fisiche, sia fatto osservare il distanziamento interpersonale in coda e siano favorite modalità di pagamento elettroniche". Infine : "Il titolo di accesso, in ogni caso deve essere nominale in relazione al singolo fruitore del posto assegnato". Chiusi i bar vicini allo stadio per evitare assembramenti. Di conseguenza l'Inter alle 18 è sceso in campo a San Siro davanti ai suoi i tifosi, 1.000, nell'amichevole di oggi contro il Pisa finita 7-0 per i padroni di casa.

Polemica Lega-Governo

Ma a tenere banco è stata anche la polemica nata in seguito alle parole del presidente della Lega di Serie A Paolo Dal Pino, a Radio DeeJay, che aveva attaccato il governo in maniera diretta sulle mini-riaperture: "Non mi piace dirlo, ma lo devo fare a voce alta : il calcio merita rispetto, bisogna pianificare le cose dialogando". Dal Pino aveva sottolineato che la Lega di Serie A non era stata ascoltata dal ministero dello sport: "A luglio abbiamo fatto con i migliori consulenti in circolazione uno studio di 300 pagine su come riaprire gli stadi in totale sicurezza, nessuno ci ha mai chiamato nemmeno per affrontare questo discorso". E concludendo "Il Cts fa enormi sforzi per occuparsi del paese, siamo grati a loro per quello che stanno facendo. Ma rispetto al nostro ministero dello sport il dialogo non è quello che dovrebbe essere".

Gli aveva fatto eco l'amministratore delegato della Lega di A, Luigi De Siervo: "La Lega Serie A chiede per il rispetto che meritano la nostra industria e i nostri tifosi, che al più presto si faccia chiarezza sulla riapertura dei nostri stadi, seppure parziale e condizionata al rispetto delle condizioni di sicurezza per il pubblico". De Siervo, aveva definito surreale la situazione attuale, parlando di caos che "regna ancora sovrano", "al netto delle deroghe concesse oggi dalla Regione Emilia Romagna".

Spadafora quindi aveva risposto: "Ho letto con stupore le dichiarazioni di Dal Pino sulla mancanza di dialogo tra il Governo e il mondo del calcio". Il ministro dello Sport difende l'operato del ministero: "L'attenzione è stata costante, le soluzioni trovate per portare a termine lo scorso campionato e iniziare nei tempi quello che comincia oggi sono state condivise". Il ministro aveva aggiunto: "Abbiamo assicurato una attività continua e giornaliera di supporto: solo per citare alcune delle cose, l'audizione di lunedì scorso al Comitato tecnico scientifico, richiesta da me a seguito della bocciatura del protocollo per la riapertura degli stadi, che non è affatto stato ignorato come sostiene Dal Pino, ha avuto come oggetto anche i protocolli per l'alleggerimento della frequenza dei tamponi, su cui ha discusso nuovamente il CTS ieri e su cui stiamo attendendo le decisioni". 

Il ministro aveva ricordato che "pochi giorni fa il presidente della Figc è stato ricevuto dal presidente del Consiglio, e a seguito dell'incontro a Palazzo Chigi si è confermata la volontà comune di riaprire gradualmente gli stadi a partire da ottobre, in attesa dell'analisi delle curve dopo la riapertura delle scuole. Il Dpcm in vigore dai primi di agosto e rinnovato a settembre consente dei margini di intervento ai presidenti delle Regioni, ed alcuni hanno deciso di aprire gli stadi nei loro territori, seguendo le norme previste". Infine l'invito: "Riceverò con piacere il presidente Dal Pino nei prossimi giorni: la ripresa del campionato è una buona notizia per tutti gli appassionati e gli sportivi, tra cui il sottoscritto. Spero in una stagione di sport entusiasmante e faccio il mio in bocca al lupo a tutte le squadre coinvolte".