Roma, Petrachi: "Calcio non è sport da signorine". Bufera, poi le scuse

Ira della ct dell'Italia femminile Bertolini. Duro anche il ministro Spadafora

Gianluca Petrachi (La Presse)

Gianluca Petrachi (La Presse)

Roma, 7 ottobre 2019 - Ha animato gli animi anche oggi il pareggio della Roma contro il Cagliari, ma la polemica calcistica è rapidamente diventata una polemica sessista conclusasi solo in tarda serata con le scuse del direttore sportivo dei giallorossi Gianluca Petrachi. Era stato lui, infatti, a criticare pesantemente l’arbitraggio del direttore di gara Massa. “La Roma è stata scippata di una vittoria e lo dico a gran voce. Ho ribadito il fatto che annullare il gol di Kalinic è una follia” - ha detto il ds commentando il match contro gli isolani -. Chi ha giocato calcio sa che di quelle spinte ce ne sono a milioni in area. Annullare un gol del genere è assurdo. Il comportamento del signor Massa è stato totalmente indisponente, l’hanno visto i 25-30 mila che c’erano oggi, sennò siamo tutti matti, che non faceva giocare la partita. Rallentava il gioco, fischiava ogni fallo, non ha mai dato la regola del vantaggio. Oggi Massa ha sbagliato totalmente la partita, capita ma ultimamente sta succedendo spesso con la Roma”. Un attacco frontale alla classe arbitrale rea di sfavorire, con le proprie decisione, la squadra capitolina.

Petrachi, però, nel dimostrarsi contrariato rispetto alla decisioni arbitrali si è lasciato sfuggire che "il calcio e non è un gioco di signorine". Una frase che, sebbene da contestualizzare, ha fatto gridare allo scandalo per le venature sessiste che le rappresentative di calcio femminile stanno provando a contrastare. Immediata è così arrivata la replica del ct della Nazionale Femminile Milena Bertolini. "Questa frase, che il calcio non è uno sport per signorine, è del 1909 e l’ha pronunciata Guido Ara – ha detto l’allenatrice –. Sono passati 110 anni e credo che dovremmo andare avanti. È un modo di pensare un po’ primitivo ma, nel frattempo, la società si è evoluta”.

Il ct Bertolini ha continuato rincarando la dose sulle parole di Petrachi. "Quello di Petrachi è il pensiero medio degli italiani verso le donne che fanno calcio – ha continuato –. Bisogna capire cosa voleva dire con quella frase: se intendeva che le donne sono più fragili, non sono determinate e non hanno forza non ha la conoscenza esatta di cosa vuol dire essere donna e fare calcio per una donna”. 

Sulle parole di Petrachi è intervenuto anche il ministro Vincenzo Spadafora. "Penso che nello sport si debba avere necessariamente cittadinanza e grande rispetto per tutti e per tutte", ha detto. "Trovo che quelle affermazioni - ha aggiunto - non siamo coerenti con ciò che rappresenta lo spirito sportivo e manifestino un'arretratezza culturale di cui non avevamo bisogno". 

A porre fine alla bufera scatenata dall'infelice frasi ci ha pensato, in serata, lo stesso direttore sportivo della Roma. "Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso dalle mie parole. Non era affatto mia intenzione insinuare che il calcio sia uno sport solo per uomini e non adatto alle donne", ha detto Gianluca Petrachi all'Ansa. "Ero molto arrabbiato - ha aggiunto - perché non era stato convalidato un gol che ritenevo regolare e volevo sottolineare quanto il calcio sia - ed è sempre stato - uno sport fisico e di contatto". "Il calcio è di tutti e alla Roma siamo molto orgogliosi della nostra squadra femminile e di promuovere il calcio femminile", ha quindi concluso il diesse.