Pelé, il corteo funebre a Santos. A destra una foto con la madre (Ansa/Instagram)

Santos (Brasile), 3 gennio 2023 - “Sin da bambino mi ha insegnato il valore dell'amore e della pace. Ho più di cento motivi per essere grato di essere suo figlio. Condivido con voi queste foto (fra le quali quella iconica che la vede al centro con lui a destra e il marito a sinistra, ndr) con tanta emozione per celebrare questo genetliaco. Grazie per tutti i giorni al tuo fianco, mamma”. Così Pelè celebrava su Instagram lo scorso 20 novembre il centesimo compleanno di sua madre, dona Maria Celeste Arantes. Nove giorni dopo il campione entrava in ospedale Albert Einstein per la recrudescenza della sua malattia al colon unita ad altri problemi respiratori. Non ne sarebbe uscito se non in una bara, quella che oggi è passata davanti alla casa di Maria Celeste posta sul percorso del corteo funebre (sotto le foto) che ha portato O Rey dallo stadio Urbano Caldeira di Vila Belmiro al Memorial Necropole Ecumenica, il cimitero verticale – è alto 108 metri – situato a poco più di un chilometro dall’impianto sportivo del Santos.  Clicca sulla foto per vedere la gallery  Celeste sapeva che il figlio era malato, che era grave, e "pregava per lui", ha detto la sorella minore di Pelè, Maria Lucia. Ma probabilmente non saprà mai che è morto. Le sue condizioni di centenaria che "vive in un proprio mondo" non glielo consentono. Chissà se sarà riuscita a capire qualcosa quando ha sentito la moltitudine dei 200mila in corteo col feretro del figlio fermo davanti alle sue persiane chiuse. Magari un empito di madre le dirà qualcosa nell’inconscio, qualcosa che dopo poco svanirà nella sua mente da bambina: Celeste è sopravvissuta al figlio, già questo è un miracolo. La donna si era sposata a 16 anni con Joao Ramos do Nascimento, per tutti Dondinho, operaio nelle industrie del Minas e poi giocatore di discreta qualità con un passato da centravanti nell’Atletico Mineiro oltre che in vari altri club. E dona Celeste non aveva ancora 18 anni quando il 23 ottobre 1940 a Tres Coraçoes, a sud di Belo Horizonte, diede alla luce il suo primogenito, quello che sarebbe diventato il miglior calciatore della storia con 1283 gol realizzati e l'impresa che è ancora unica di vincere tre Mondiali. Qualche tempo dopo nasce Jair detto "Zoca", il secondogenito morto nel 2020 a 76 anni, anche lui dello stesso male che affliggeva il fratello. Più giovane è Maria Lucia, che vive con la madre. Il rapporto di O Rey con la famigia è sempre stato profondo e il campione fu molto addolorato dalla morte di papà Dondinho avvenuta nel 1996. E "lo scultore del calcio" ha più volte raccontato che a 10 anni aveva promesso al padre di vincere un Mondiale dopo averlo visto piangere alla sconfitta del Brasile contro l’Uruguay nel Maracanazo, l’1-2 con il quale i verdeoro persero l’ultima gara del girone finale giocata a Rio de Janeiro nel 1950 contro l’Uruguay che così vinse il suo secondo campionato mondiale. Una promessa che ha visto Pelè esagerare: dopo il titolo del 1958 vennero infatti quello del 1962 (anche se giocando poco a causa di un infortunio) e infine quello contro l’Italia nel 1970. Ma la lezione migliore che Pelé ha avuto alla sua famiglia è stata quella dell’umiltà, che Celeste e Joao hanno inculcato fin da subito alla "Perla nera". "Non ho mai pensato di essere migliore o più di chiunque altro. È questa l'educazione che ho avuto", ha detto nel documentario sulla sua vita realizzato da Netflix. L’omaggio alla mamma, l’inchino davanti alle sue finestre, è l’ultimo dono che Edson Arantes do Nascimento nella sua vita incomparabile ha voluto offrirle. Che Celeste lo abbia o non capito non importa, il gesto rimane.

Calcio

Santos (Brasile), 3 gennio 2023 - “Sin da bambino mi ha insegnato il valore dell'amore e della pace. Ho più di cento motivi per essere grato di essere suo figlio. Condivido con voi queste foto (fra le quali quella iconica che la vede al centro con lui a destra e il marito a sinistra, ndr) con tanta emozione per celebrare questo genetliaco. Grazie per tutti i giorni al tuo fianco, mamma”. Così Pelè celebrava su Instagram lo scorso 20 novembre il centesimo compleanno di sua madre, dona Maria Celeste Arantes. Nove giorni dopo il campione entrava in ospedale Albert Einstein per la recrudescenza della sua malattia al colon unita ad altri problemi respiratori. Non ne sarebbe uscito se non in una bara, quella che oggi è passata davanti alla casa di Maria Celeste posta sul percorso del <a href="https://www.quotidiano.net/esteri/funerale-pele-1.8423123" target="_blank">corteo funebre</a>&nbsp;(sotto le foto) che ha portato O Rey dallo stadio Urbano Caldeira di Vila Belmiro al Memorial Necropole Ecumenica, il cimitero verticale – è alto 108 metri – situato a poco più di un chilometro dall’impianto sportivo del Santos. 
<img alt="Pelé, il corteo funebre a Santos. A destra una foto con la madre (Ansa/Instagram)" data-img="/polopoly_fs/1.8430146!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_680/image.jpg" data-img-alt="Pelé, il corteo funebre a Santos. A destra una foto con la madre (Ansa/Instagram)" data-img-thumb="/polopoly_fs/1.8430146!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_325/image.jpg" data-polopoly-id="1.8430146" data-shortcode="true" data-type="image" polopoly:contentfilepath="/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_325/image.jpg" polopoly:contentid="1.8430146" src="https://cdn.quotidiano.net/polopoly_fs/1.8430146!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_325/image.jpg" title="Pelé, il corteo funebre a Santos. A destra una foto con la madre (Ansa/Instagram)"> 
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Celeste sapeva che il figlio era malato, che era grave, e "pregava per lui", ha detto la sorella minore di Pelè, Maria Lucia. Ma probabilmente <a href="https://www.quotidiano.net/esteri/pele-veglia-funebre-1.8426549" target="_blank">non saprà mai che è morto</a>. Le sue condizioni di centenaria che "vive in un proprio mondo"&nbsp;non glielo consentono. Chissà se sarà riuscita a capire qualcosa quando ha sentito la moltitudine dei 200mila in corteo col feretro del figlio fermo davanti alle sue persiane chiuse. Magari un empito di madre le dirà qualcosa nell’inconscio, qualcosa che dopo poco svanirà nella sua mente da bambina: Celeste è sopravvissuta al figlio, già questo è un miracolo. La donna si era sposata a 16 anni con Joao Ramos do Nascimento, per tutti Dondinho, operaio nelle industrie del Minas e poi giocatore di discreta qualità con un passato da centravanti nell’Atletico Mineiro oltre che in vari altri club. 
E dona Celeste non aveva ancora 18 anni quando il 23 ottobre 1940 a Tres Coraçoes, a sud di Belo Horizonte, diede alla luce il suo primogenito, quello che sarebbe diventato il miglior calciatore della storia con 1283 gol realizzati e l'impresa che è ancora unica di vincere tre Mondiali. Qualche tempo dopo nasce Jair detto "Zoca", il secondogenito morto nel 2020 a 76 anni, anche lui dello stesso male che affliggeva il fratello. Più giovane è Maria Lucia, che vive con la madre. Il rapporto di O Rey con la famigia è sempre stato profondo e il campione fu molto addolorato dalla morte di papà Dondinho avvenuta nel 1996. 
E "lo scultore del calcio"&nbsp;ha più volte raccontato che a 10 anni aveva promesso al padre di vincere un Mondiale dopo averlo visto piangere alla sconfitta del Brasile contro l’Uruguay nel Maracanazo, l’1-2 con il quale i verdeoro persero l’ultima gara del girone finale giocata a Rio de Janeiro nel 1950 contro l’Uruguay che così vinse il suo secondo campionato mondiale. Una promessa che ha visto Pelè esagerare: dopo il titolo del 1958 vennero infatti quello del 1962 (anche se giocando poco a causa di un infortunio) e infine quello contro l’Italia nel 1970. Ma la lezione migliore che Pelé&nbsp;ha avuto alla sua famiglia è stata quella dell’umiltà, che Celeste e Joao hanno inculcato fin da subito alla "Perla nera". 
"Non ho mai pensato di essere migliore o più di chiunque altro. È questa l'educazione che ho avuto", ha detto nel documentario sulla sua vita realizzato da Netflix. L’omaggio alla mamma, l’inchino davanti alle sue finestre, è l’ultimo dono che Edson Arantes do Nascimento nella sua vita incomparabile ha voluto offrirle. Che Celeste lo abbia o non capito non importa, il gesto rimane.

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Pelé e l'ultimo omaggio alla madre centenaria: la bara davanti alla casa di Maria Celeste

Cento anni, sopravvissuta al figlio: dona Celeste non era nelle condizioni di partecipare al funerale. Oltre 200mila al corteo

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