Venerdì 19 Aprile 2024

Parma, la Serie A è salva: 5 punti di penalizzazione. Due anni di squalifica a Calaiò

Il Tribunale Federale Nazionale nella sua sentenza ha riconosciuto il tentato illecito sportivo e ha accolto la richiesta subordinata della Procura. Il club ducale non ci sta: ''Ricorreremo alla Corte Federale di Appello''

Emanuele Calaiò

Emanuele Calaiò

Bologna, 23 luglio 2018 - Il Parma può tirare un sospiro di sollievo, almeno nell'immediato, perché lo spauracchio della retrocessione in Serie B è lontano: la sentenza del Tribunale Federale Nazionale infatti ha comminato ai ducali ''solo'' 5 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato. In massima serie. Mano pesante invece su Emanuele Calaiò, squalificato per due anni a causa dei messaggi incriminati ai colleghi dello Spezia a tre giorni dal match che avrebbe poi sancito la promozione degli emiliani. PENA SUBORDINATA - Accolta quindi la richiesta della Procura Federale, ma solo quella subordinata: scongiurato lo scenario peggiore che si era aperto dopo la fase di requisitoria, con la tesi dell'accusa secondo la quale bisognava comminare due punti di penalizzazione al Parma nello scorso campionato, con conseguente revoca della promozione in Serie A. La richiesta alternativa era un -6 che si avvicina tanto al -5 da cui i ducali partiranno nel torneo alle porte a causa di quello scambio galeotto di messaggi che il Tribunale Federale Nazionale ha considerato a tutti gli effetti un tentato illecito, senza derubricarlo a qualcosa di simile a uno scherzo. Nell'occhio del ciclone Emanuele Calaiò, per la cui squalifica è stata accolta solo in parte la richiesta delle Procura Federale: due anni anziché quattro, più 20mila euro di ammenda. Poco cambia per l'attaccante siciliano, che rischia comunque di chiudere la sua lunga carriera con un macchia indelebile. PAROLA ALL'APPELLO - Per Calaiò adesso si apriranno le porte dell'Appello, scenario invece difficile per la Procura, che tutto sommato si è vista accogliere quasi in maniera integrale le sue richieste (soprattutto nel caso dell'attaccante). E Appello sarà anche per il Parma, che non ci sta e con un duro e lungo comunicato affila le armi per provare a ribaltare del tutto lo scenario: ''Il Parma Calcio 1913 prende atto con enorme amarezza della sentenza emessa in data odierna dal Tribunale Federale Nazionale. Riteniamo abnorme la condanna del nostro tesserato Emanuele Calaiò rispetto ai fatti all'origine del deferimento e iniqua, illogica ed in contrasto con la recente giurisprudenza sportiva la pesantissima penalizzazione per responsabilità oggettiva inflitta alla nostra società. Confidiamo che la totale estraneità del Parma Calcio 1913 ad ogni comportamento meno che lecito venga riconosciuta già dalla Corte Federale di Appello, a cui ricorreremo in tempi brevissimi, nell'auspicio di trovare giustizia".